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Il passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari è già la notizia dell’anno, nonostante ne serva ancora uno prima di vedere il sette volte campione del Mondo alla guida della Rossa. Nel frattempo, Max Verstappen potrebbe ulteriormente avvicinarlo, portandosi a quota quattro se, come tutto lascia credere, la Red Bull reciterà ancora da protagonista nel circus. Al netto degli allori tuttavia, Gerhard Berger ha pochi dubbi su chi sia il migliore. E la sua è una affermazione fortissima.
Parlare di Ferrari con Berger, per sua stessa ammissione, significa toccare il sentimento, tuttavia il giudizio è di testa e non di cuore. L’ex pilota, austriaco, alla guida della Rossa dal 1987 al 1989 e dal 1993 al 1995, che ha corso sia con Ayrton Senna che con Michael Schumacher, ritiene che Verstappen abbia qualcosa in più dei due big: “Non ho mai avuto dubbi: Michael Schumacher al primo posto; Senna, il pilota con maggiore talento, ma adesso devo rivedere i miei giudizi. Max Verstappen è sempre al posto giusto, al via, alla prima curva, in un duello. Ecco perché probabilmente è il migliore che abbiamo mai visto in Formula 1. Trovo affascinante anche il suo dominio. È entusiasmante, osservando il rendimento con gli occhi da pilota, che non commetta mai un errore, e la curiosità e l’interesse sono generati dall’idea che possa ripetersi. Sinora ci è riuscito. E adesso voglio capire se ci riuscirà ancora”.
L’ex pilota si è anche espresso sulla possibilità che il dominio Red Bull possa continuare: “Se la Red Bull terrà unita la sua squadra in questo modo, sarà ancora molto difficile raggiungerli. Ho ancora massima fiducia nella Ferrari. Nella seconda metà della stagione sono stati migliori di quanto mostrato dai risultati. Non bisogna mai sottovalutare Mercedes e Hamilton e anche la McLaren sta facendo un ottimo lavoro”. Tutte finiscono prima o poi e, di solito, per lo stesso motivo. Chi ha delle buone basi, continua a costruirci sopra fino a esaurire lo sviluppo; chi insegue, opera cambi radicali che prima o poi rovesciano le carte in tavola. Il dominio di una scuderia genera anche degli scossoni fra i piloti. C’è chi va a caccia di nuove sfide, come è successo a Hamilton, o chi perde due o tre uomini chiave e si ridimensiona ulteriormente. E comunque in F1 le cose vanno sempre diversamente da quanto pensi. L’asticella è sempre molto alta”.
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