Oggi, il mondo del calcio ha reso omaggio a Giovanni Galeone, una figura che ha segnato profondamente la storia sportiva italiana. Nato nel 1941, Galeone è venuto a mancare il 2 novembre all’età di 84 anni. I suoi funerali si sono svolti nel suggestivo Duomo di Udine, un luogo simbolico che riflette l’importanza di Galeone non solo per la città friulana, ma per l’intero panorama calcistico nazionale. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi ex calciatori, allenatori e dirigenti, oltre a rappresentanti delle istituzioni locali, un chiaro segno del rispetto e dell’affetto che circondano la figura di questo grande allenatore.
la partecipazione delle istituzioni
Tra i volti noti presenti ai funerali c’erano il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, e il vicesindaco Alessandro Venanzi. La loro presenza ha testimoniato l’importanza di Galeone per la comunità locale. Il vicegovernatore e assessore allo Sport e Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, ha espresso il suo cordoglio, sottolineando il contributo di Galeone non solo al calcio, ma anche alla cultura sportiva della regione. Anche una rappresentanza della città di Pescara, a cui Galeone era particolarmente legato, ha partecipato, con la presenza dell’assessore allo sport Patrizia Martelli e altri rappresentanti locali.
un momento di commemorazione
Il Duomo di Udine si è trasformato in un luogo di commemorazione, adornato dai gonfaloni dei Comuni di Udine e Pescara, simboli di un legame che trascende i confini regionali. La cerimonia è stata un momento toccante, ricco di ricordi e aneddoti che hanno evidenziato la passione e la dedizione che Galeone ha sempre mostrato nel suo lavoro. “Oggi Udine saluta un uomo che ha lasciato un segno profondo, non solo nel calcio, ma anche nel modo di pensare e di vivere lo sport”, ha dichiarato il sindaco De Toni. Galeone è stato l’artefice dell’ultima promozione dell’Udinese in Serie A, e da allora, la squadra ha mantenuto un’eredità che parla ancora di lui e della sua visione innovativa.
l’eredità di galeone
Galeone è stato un innovatore nel modo di concepire il gioco e nell’approccio alla formazione dei giovani calciatori. La sua carriera è stata costellata di successi, e ha avuto un impatto significativo su molte generazioni di calciatori. Tra i partecipanti ai funerali c’erano nomi illustri come Massimiliano Allegri, attuale allenatore del Milan, e Adriano Galliani, ex dirigente del Milan e del Monza. La loro presenza ha testimoniato il rispetto e l’ammirazione che molti nel settore calcistico nutrono per Galeone.
Durante il rito funebre, il direttore generale dell’Udinese, Franco Collavino, ha affermato: “Giovanni Galeone è stato un ispiratore. Ha scritto pagine di storia fondamentali per il nostro club”. I successi di Galeone, come la promozione in Serie A nella stagione 1994/1995 e la salvezza ottenuta nella stagione 2005/2006, hanno non solo segnato la sua carriera, ma hanno anche contribuito a plasmare l’identità dell’Udinese, trasformandola in una realtà solida e rispettata nel panorama calcistico italiano.
In conclusione, il contributo di Galeone non si è limitato ai risultati sul campo. Ha sempre creduto nella valorizzazione dei giovani talenti, dando spazio e opportunità a molti calciatori emergenti. La sua filosofia di gioco e il suo approccio alla formazione hanno influenzato profondamente il modo in cui il calcio è stato praticato e apprezzato in Italia. La sua figura rimarrà impressa nella memoria collettiva degli appassionati di calcio, non solo per i traguardi raggiunti, ma anche per il modo in cui ha vissuto e interpretato lo sport. La cerimonia di oggi ha rappresentato un momento di riflessione e celebrazione della vita di un uomo che ha dedicato la sua esistenza allo sport, contribuendo a far crescere il calcio italiano nel mondo. La sua passione e professionalità continueranno a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco.
