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Ferrand-Prevot: il trionfo che riporta il Tour in Francia dopo 35 anni

Il 2023 rappresenta un anno fondamentale per il ciclismo femminile francese, grazie alla straordinaria vittoria di Pauline Ferrand-Prévot al Tour de France femminile. Questa vittoria segna la fine di un’attesa durata 35 anni, poiché l’ultima ciclista francese a trionfare fu Catherine Marsal nel 1990. La gioia dei tifosi è palpabile, poiché finalmente una ciclista di casa ha conquistato la tanto ambita Grande Boucle.

La vittoria di Ferrand-Prévot non è solo un trionfo personale, ma rappresenta un momento significativo per il ciclismo francese, che ha visto i suoi atleti maschili dominare la scena per decenni. L’ultimo francese a vincere il Tour de France maschile è stato Bernard Hinault nel 1985, e da allora il paese ha dovuto affrontare una lunga serie di vittorie straniere. Con il successo di Ferrand-Prévot, la Francia riconquista un posto di rilievo nel panorama ciclistico mondiale.

La carriera di Pauline Ferrand-Prévot

A 33 anni, Pauline Ferrand-Prévot è già considerata una leggenda nel suo sport. La sua carriera è costellata di successi in diverse discipline ciclistiche, tra cui:

  1. Ciclismo su strada
  2. Mountain bike
  3. Ciclocross
  4. Gravel

È anche campionessa olimpica di ciclocross e si prepara per partecipare alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il suo palmarès include ben 12 medaglie iridate, a dimostrazione della sua versatilità e abilità nel mondo del ciclismo. La sua vittoria nel 2014 come campionessa mondiale in linea su strada ha segnato l’inizio di un decennio di successi, durante il quale ha concentrato i suoi sforzi sul ciclocross e sul cross country.

In preparazione per il Tour, Ferrand-Prévot aveva dichiarato: “Se sono tornata alla strada era per correre il Tour e vincerlo. È stata la scelta giusta.” Questa affermazione evidenzia la sua determinazione e il cambiamento significativo nel panorama del ciclismo femminile, dove le donne ora hanno la possibilità di partecipare a eventi storici come il Tour de France.

La storia del Tour femminile

La corsa femminile ha una storia complessa e travagliata. Dopo un’unica edizione nel 1954, è stata regolarmente organizzata dal 1984 al 1989, con la vittoria di Jeannie Longo. Tuttavia, dal 1990 al 1993, il Tour femminile ha cambiato nome in Tour de la Cee e poi è stato sospeso per 30 anni, fino al suo ritorno nel 2022 grazie all’organizzazione di Amaury Sport Organisation.

La vittoria di Ferrand-Prévot non è stata affatto scontata. Nella tappa finale, che si snodava per 124 chilometri da Praz-sur-Arly a Châtel, ha effettuato una fuga solitaria, dimostrando non solo la sua potenza ma anche la sua strategia impeccabile. Ha concluso la corsa con un vantaggio impressionante sulle sue avversarie, tra cui la neozelandese Demi Vollering, che ha tagliato il traguardo a 3 minuti e 42 secondi di distanza, e la polacca Katarzyna Niewiadoma, vincitrice dell’edizione precedente, che ha chiuso con oltre 4 minuti di ritardo.

L’impatto della vittoria

La storia di Ferrand-Prévot è anche una storia di determinazione e resilienza. Prima dell’inizio del Tour, aveva condiviso un aneddoto significativo: “Ricordo di aver detto a mia madre che volevo essere un ragazzo per fare il Tour de France, ora è possibile con le donne. Ed è per questo che sono tornata sulla strada, per fare il Tour.” Questa dichiarazione mostra non solo la sua passione per il ciclismo, ma anche l’importanza dell’uguaglianza di genere nello sport.

L’impatto di questa vittoria va oltre il semplice trionfo sportivo. Rappresenta un cambiamento culturale in corso nel ciclismo e nello sport in generale, dove le donne stanno finalmente guadagnando il riconoscimento e il supporto che meritano. La vittoria di Ferrand-Prévot ha ispirato una nuova generazione di cicliste, dimostrando che i sogni possono diventare realtà e che il ciclismo femminile ha un futuro luminoso.

La vittoria di Pauline Ferrand-Prévot al Tour de France femminile del 2023 è una pietra miliare non solo per lei, ma per tutto il movimento del ciclismo femminile in Francia e nel mondo. Con questa storica vittoria, ha dimostrato che la determinazione, il talento e la passione possono superare le barriere e portare a risultati straordinari. I tifosi possono ora guardare al futuro con ottimismo, sapendo che la strada è aperta per nuove conquiste nel ciclismo femminile.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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