La Formula 1 sta attraversando una fase di trasformazione profonda, e Stefano Domenicali, presidente e CEO della Formula 1, ha recentemente condiviso le sue riflessioni su questo cambiamento durante l’evento “Brand Connection, The Age of Meaningful Brands”, organizzato da Deloitte. In un contesto in cui il mondo del motorsport deve adattarsi a un pubblico sempre più variegato e consapevole, Domenicali ha sottolineato l’importanza di ascoltare e rispondere alle esigenze della comunità globale.
l’importanza dell’ascolto nella formula 1
“Quando si parla di brand che devono essere attenti a cosa succede attorno al marchio, beh, noi siamo i primi a essere coinvolti in ciò che accade nel mondo”, ha dichiarato Domenicali. Le parole del CEO evidenziano l’importanza di comprendere le diverse culture e sensibilità che caratterizzano i tifosi di Formula 1. “Dobbiamo adattarci, essere capaci di ascoltare, perché se fossimo rimasti ancorati all’idea iniziale della Formula 1, saremmo scomparsi”. Questo richiamo all’innovazione e all’apertura mentale è fondamentale per il futuro dello sport.
l’evoluzione dell’esperienza di gara
Al centro dell’esperienza Formula 1 ci sono naturalmente le gare, i piloti e la tecnologia. Tuttavia, Domenicali ha evidenziato che attorno a questi elementi chiave si sviluppa un intrattenimento sempre più complesso e coinvolgente. La Formula 1 non è più solo una competizione di velocità e abilità, ma un evento che deve intrattenere e coinvolgere un pubblico diversificato, in particolare le nuove generazioni. “Avevamo l’obbligo di rispondere alle richieste dei più giovani, per abbracciare una comunità che stava cambiando”, ha spiegato Domenicali.
autenticità e sostenibilità
L’autenticità rimane un valore centrale per la Formula 1, secondo le parole di Domenicali. “Non è vero che siamo meno autentici rispetto a prima; la corsa resta il centro della Formula 1”. Tuttavia, la sfida consiste nel coniugare questa autenticità con un’offerta di intrattenimento che attrae anche chi, magari, non è un appassionato di motori. L’esperienza del pubblico deve essere unica e memorabile, in modo che i fan possano sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Un tema cruciale che Domenicali ha affrontato è quello della sostenibilità. In un’epoca in cui il cambiamento climatico è una delle sfide più urgenti, la Formula 1 sta cercando di fare la propria parte per ridurre l’impatto ambientale. “Le auto coprono solo il 2% del footprint delle emissioni”, ha dichiarato Domenicali, ponendo l’accento sull’importanza di considerare anche tutto il resto che ruota attorno all’evento. “Dobbiamo lavorare con le istituzioni in modo pragmatico e non ideologico”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un approccio collaborativo per affrontare la questione delle emissioni.
obiettivi ambiziosi per il futuro
Un obiettivo ambizioso è quello di diventare carbon neutral entro il 2030. Questo traguardo non riguarda solo le vetture, ma anche l’intero ecosistema che circonda le gare. “Dobbiamo lavorare con i fornitori per limitare le emissioni attorno all’evento”, ha spiegato Domenicali, evidenziando che la sostenibilità deve diventare un valore condiviso da tutti gli attori coinvolti.
In questo contesto di cambiamento, è evidente che la Formula 1 non può permettersi di rimanere statica. Con una nuova generazione di tifosi che chiede maggiore coinvolgimento e responsabilità sociale, la Formula 1 sta cercando di rispondere a queste aspettative, pur mantenendo intatta la sua essenza di competizione. La Formula 1 si sta quindi trasformando in un marchio globale che non solo celebra le competizioni automobilistiche, ma abbraccia anche la cultura, l’intrattenimento e la sostenibilità. Questo approccio multidimensionale è essenziale per rimanere rilevanti in un mondo in continua evoluzione. Domenicali ha chiarito che il futuro della Formula 1 dipende dalla capacità di ascoltare e adattarsi alle nuove esigenze, senza mai perdere di vista il cuore pulsante dello sport: la corsa.