Europei 2032: il sud non può restare senza uno stadio

Europei 2032: il sud non può restare senza uno stadio

Europei 2032: il sud non può restare senza uno stadio - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

20 Novembre 2025

L’Italia si sta preparando a ospitare gli Europei di calcio del 2032, un evento che rappresenta un’importante opportunità per mettere in mostra le città italiane e il calcio europeo. In questo contesto, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha recentemente dichiarato che è “impensabile” non includere uno stadio al sud del paese per la manifestazione. Le sue parole, pronunciate durante l’inaugurazione del Dolomiti Innovation Valley-Media Space a Belluno, hanno acceso un dibattito cruciale sul ruolo delle infrastrutture sportive nel Meridione e sulla necessità di una pianificazione adeguata per l’evento.

la situazione degli stadi in italia

Abodi ha evidenziato che Roma è già attrezzata con uno stadio di proprietà della società Sport e Salute, collegata al Ministero dell’Economia. Questo solleva la questione di investimenti più contenuti e una gestione controllata. Tuttavia, la situazione è ben diversa per il sud Italia, dove la mancanza di strutture adeguate rappresenta un ostacolo significativo. Il ministro ha affermato che “Napoli deve cercare di sintonizzarsi con un calendario incalzante”, sottolineando l’importanza di rispettare le scadenze fissate dall’UEFA e di collaborare con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

il ruolo del sud italia nel calcio

Storicamente, il sud Italia ha avuto un rapporto complesso con il calcio e le sue infrastrutture. Mentre città come Napoli, Catania e Palermo vantano tradizioni calcistiche solide, le strutture sportive non sempre sono all’altezza degli standard richiesti per eventi internazionali. La necessità di:

  1. Modernizzare e ristrutturare gli stadi esistenti.
  2. Costruire nuovi impianti in alcune aree.
  3. Creare un ambiente accogliente per i tifosi da tutto il mondo.

è quindi una priorità. Non si tratta solo di ospitare le partite, ma di offrire un’esperienza indimenticabile.

il futuro degli europei 2032

Abodi ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione tra diverse istituzioni, evidenziando il ruolo chiave del governo e dei ministri competenti nel facilitare la transizione verso una gestione commissariale. “Questo è un obiettivo che non riguarda solo le città, né la sola manifestazione, ma un sistema di interessi complessivo, la nazione,” ha affermato, evidenziando come l’evento possa avere un impatto positivo sull’intero territorio italiano.

La scelta di Napoli come hub per gli Europei non è casuale. La città, con il suo fervente tifo calcistico e la cultura sportiva vibrante, rappresenta un’opportunità per promuovere non solo il calcio, ma anche il turismo e l’economia locale. Il San Paolo, stadio storico del Napoli, è oggetto di discussioni per una ristrutturazione necessaria per eventi di grande importanza. Tuttavia, la tempistica e i fondi necessari devono essere affrontati con urgenza.

In un contesto più ampio, la partecipazione del sud Italia agli Europei 2032 potrebbe fungere da stimolo per l’intero Mezzogiorno, aumentando la visibilità internazionale e incentivando investimenti in infrastrutture e servizi. Il calcio, in questo senso, è un forte elemento di coesione sociale e culturale, capace di rivitalizzare le comunità attraverso lo sport.

In conclusione, la strada verso gli Europei 2032 è ancora lunga e piena di sfide, ma le dichiarazioni di Abodi offrono un segnale di ottimismo. La volontà di vedere uno stadio al sud è un passo fondamentale per garantire che il calcio italiano possa brillare anche in questa regione, contribuendo a un futuro promettente per il calcio e per le comunità locali. Con una visione comune e un impegno condiviso, il sogno di un grande evento di calcio in Italia può diventare realtà, portando il sud alla ribalta in un contesto internazionale.

Change privacy settings
×