Dopo la beffarda sconfitta maturata all’Olimpico contro la Lazio, il destino di Allegri appare segnato: addio inevitabile
Un crollo che forse, in queste proporzioni, non era atteso nemmeno dai suoi più feroci detrattori. Una striscia negativa che ha sorpreso perfino coloro che avevano sempre sostenuto – ignorando gli ottimi risultati ottenuti dai bianconeri fino alla gara interna con l’Empoli dello scorso 27 gennaio – che prima o poi, non appena la fortuna le avesse voltato le spalle, avremmo assistito ad un calo nei risultati della squadra. Ma così no. 7 punti in 9 partite non sarebbero stati pronosticabili nemmeno dal più pessimista dei tifosi.
Proprio quando sembrava sul punto di aver portato dalla sua parte anche una buona fetta del partito degli scettici – quelli della prima ora, quelli dell’#Allegriout, non erano stati comunque convinti – Allegri è crollato. Fragorosamente.
Lo stesso atteggiamento tenuto dal tecnico nel corso di qualche incontro coi giornalisti – celebre la polemica con Gianfranco Teotino dopo Juve-Genoa – aveva lasciato intravedere un uomo nervoso. Frustrato. Poco incline alle critiche. Probabilmente anche vittima dei suoi stessi equivoci tattici. Insomma, alla Continassa l’aria è tornata a farsi pesante, e l’ultima beffarda sconfitta patita in campionato non ha fatto altro che renderla ancor più irrespirabile.
Allegri, destino segnato: ecco quando lascerà la Juve
Il gol di Marusic in pieno recupero – fino a qualche settimana fa, tanto per far notare le differenze, erano i bianconeri gli specialisti dei gol all’ultimo respiro – ha fatto crollare il già fragile castello di carta che il toscano si era costruito a protezione della sua figura.
Allegri – ormai appare evidente a tutti – non sarà il tecnico della Juve nella prossima stagione. Impensabile programmare le prossime stagioni con una figura che ormai, giustamente o no, è mal sopportata dall’ambiente. Il distacco dalla capolista Inter si è fatto ormai incolmabile da settimane, ma anche il secondo posto – che avrebbe garantito e che garantisce la partecipazione alla Supercoppa di Riyad del 2025 – dista ormai 6 punti.
L’ultimo obiettivo stagionale, l’ultima speranza per poter alzare un trofeo dopo che negli ultimi due anni si è conclusa l’annata a mani vuote, è la Coppa Italia. Una competizione che non vede la presenza di Inter e Milan, e che quindi potrebbe essere alla portata dei bianconeri, se solo si tornasse a vedere un senso di squadra che contro la Lazio è davvero mancato. Al di là della beffa finale.
La stessa coppa nazionale però non salverebbe probabilmente il destino di Allegri, che terminerà, con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto, la sua fallimentare seconda esperienza a Torino.
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