Armand Duplantis, conosciuto affettuosamente come Mondo, è uno degli atleti più straordinari della sua generazione. Nel 2025, durante una cena di gala allo Yacht Club di Monaco, è stato riconosciuto come il migliore dal Principe Alberto. Questo riconoscimento non è solo un tributo al suo talento, ma anche alla sua dedizione e spirito competitivo nel salto con l’asta.
Il soprannome “Mondo” ha origini affettuose, dato che il miglior amico di suo padre, Greg Duplantis, iniziò a chiamarlo così quando aveva solo quattro anni. Questo nome, che significa “mondo” in italiano, riflette perfettamente la sua personalità. “Mi piace molto. Rispecchia la mia personalità”, ha dichiarato Duplantis in un’intervista a ‘El Pais’.
Nato nel 1999 a Lafayette, in Louisiana, da padre americano e madre svedese, Mondo ha scelto di rappresentare la Svezia, il paese d’origine di sua madre. La sua carriera ha raggiunto nuove vette lo scorso settembre ai mondiali di atletica di Tokyo, dove ha conquistato il suo terzo oro iridato e ha fissato il record mondiale per la quattordicesima volta con un salto di 6,30 metri. Questo primato, già stabilito nel 2020 con un salto di 6,17 metri, continua a crescere grazie alla sua incredibile determinazione.
la mentalità del campione
Duplantis ha iniziato a saltare con l’asta all’età di sei anni, con chiari obiettivi: diventare il migliore e superare i record stabiliti da suo padre. “Avevo grandi sogni e aspirazioni, e volevo essere il migliore che fosse mai esistito”, ha affermato, evidenziando la sua competizione interna con se stesso. Questa spinta personale è fondamentale nel mondo dello sport, dove la pressione e le aspettative possono diventare schiaccianti.
Affrontare la paura è un altro aspetto cruciale del suo successo. Duplantis spiega che “ciò che separa i bravi saltatori dai grandi è proprio quella componente di paura e forza mentale“. Il suo approccio alla competizione è caratterizzato da un forte controllo emotivo. “Rimango equilibrato e molto in sintonia con ciò che sono e ciò che non sono”, ha dichiarato.
l’importanza dell’umiltà
Mondo è consapevole del rischio che la consapevolezza della propria forza possa trasformarsi in arroganza. “Devi farci l’abitudine perché lo sport trova sempre il modo di distruggerti. L’ego può essere letale”, avverte. È essenziale mantenere un atteggiamento umile e modesto, riconoscendo quanto sia difficile mantenere la costanza e l’eccellenza nel tempo. “So quanto sia difficile e quanto velocemente le cose possano cambiare”, ha continuato.
A 26 anni, Duplantis è convinto di poter continuare a migliorare, diventando ancora più veloce, più forte e più tecnico. “Lo credo, quindi continuerò a migliorare e a fare passi da gigante”, afferma con sicurezza. La sua filosofia è chiara: “Il limite è dove lo pongo io”. Questa mentalità lo porta a superare i suoi limiti e a continuare a spingere verso nuovi traguardi.
la connessione con il pubblico
La questione dei record è legata anche a incentivi economici. “Ogni volta che batto un record, ricevo un bonus”, ammette. Tuttavia, Duplantis sottolinea che questa non è l’unica motivazione. “Battere un record è un momento unico che posso regalare al pubblico. Vogliono semplicemente vedere qualcosa che nessuno ha mai visto prima”.
L’energia del pubblico gioca un ruolo fondamentale nelle sue performance. “Non mi alleno mai per i record in allenamento, dove il massimo che salto è di circa 20 centimetri in meno”, spiega. Durante le competizioni, l’adrenalina e il sostegno dei tifosi lo spingono a esprimere il suo potenziale massimo. “In allenamento non si può saltare così in alto come in gara perché manca l’energia del pubblico”, conclude.
Questo equilibrio tra paura e forza mentale, unito alla dedizione e alla passione per il suo sport, rende Armand Duplantis non solo un campione, ma anche un’ispirazione per molti giovani atleti in tutto il mondo. La sua storia dimostra come la perseveranza e la mentalità giusta possano portare a risultati straordinari. Con il suo spirito indomito e il desiderio di superare ogni limite, Mondo continua a scrivere la sua leggenda nel mondo dell’atletica.