Doping: la forza dello sport attraverso la scelta di dire no

Doping: la forza dello sport attraverso la scelta di dire no

Doping: la forza dello sport attraverso la scelta di dire no - ©ANSA Photo

Luca Baldini

30 Ottobre 2025

Il tema del doping e dell’uso di sostanze stupefacenti nello sport continua a suscitare preoccupazioni, non solo tra gli atleti professionisti, ma anche tra i giovani che si avvicinano a questo mondo. Il 31 ottobre si è tenuto un evento di grande importanza presso il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, dove Daniele Masala, presidente dell’ente, ha riunito un parterre d’eccezione per discutere del ruolo protettivo e formativo dello sport nella prevenzione dell’uso di sostanze dopanti e nella promozione di stili di vita sani tra i giovani.

La serata ha visto la partecipazione di figure di spicco nel panorama sportivo italiano, tra cui campioni come Klaus Dibiasi, Bruno Mascarenhas e Ubaldo Righetti. Presenti anche importanti rappresentanti delle istituzioni, come Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, e Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Non meno significativa è stata la presenza di Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, e di Maria Spena, del Consiglio di Amministrazione di Sport e Salute. Questo ampio ventaglio di partecipanti ha reso evidente l’importanza del tema trattato e la volontà collettiva di combattere il fenomeno del doping.

Sport come vaccino sociale

Durante il dibattito, Daniele Masala ha sottolineato quanto sia fondamentale lo sport nel prevenire le dipendenze giovanili, fungendo da deterrente contro l’uso di sostanze stupefacenti. In un contesto in cui la pressione per avere successo è sempre più elevata, è cruciale che i giovani comprendano che ci sono alternative sane e positive per affrontare le sfide della vita. Il fenomeno del doping non è solo una questione di etica sportiva, ma ha implicazioni sociali e psicologiche profonde.

Rischi e conseguenze del doping

L’uso di sostanze vietate può portare a conseguenze devastanti, non solo per la salute degli atleti, ma anche per l’intera comunità. Le storie di atleti che hanno scelto di doparsi per cercare di raggiungere l’eccellenza sportiva sono molteplici e spesso terminano in tragedia. La pressione sociale e il desiderio di risultati straordinari possono spingere anche i più giovani a prendere decisioni sbagliate, compromettendo non solo la loro carriera, ma anche la loro vita. È fondamentale educare i giovani sui rischi legati al doping.

Promuovere una cultura sportiva sana

Durante l’evento, diversi relatori hanno condiviso le loro esperienze e proposte per promuovere una cultura sportiva basata su valori di rispetto, lealtà e integrità. I professori Giuseppe Cilia, Antonio Bolognese, Marta Cacciotti e Maria Caterina Grassi hanno contribuito a questo dibattito, offrendo spunti preziosi su come integrare l’educazione alla salute e al benessere all’interno dei programmi sportivi.

  1. Educazione sui rischi del doping
  2. Promozione di valori sani nello sport
  3. Creazione di ambienti inclusivi e positivi

Un aspetto da non sottovalutare è il potere che lo sport ha nel creare legami e comunità. Attraverso il coinvolgimento in attività sportive, i giovani possono trovare un senso di appartenenza e un supporto emotivo che li aiuta a resistere alle tentazioni legate all’uso di sostanze. Masala ha enfatizzato come, creando un ambiente inclusivo e positivo, sia possibile ridurre il rischio di dipendenze e comportamenti autolesionistici.

In aggiunta, il ruolo delle istituzioni è cruciale in questa lotta. La collaborazione tra enti sportivi, scuole e famiglie è essenziale per costruire una rete di protezione attorno ai giovani atleti. Le politiche di prevenzione devono essere accompagnate da programmi di sensibilizzazione che informino sui rischi e promuovano stili di vita sani.

In conclusione, l’evento del 31 ottobre rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza riguardo al fenomeno del doping e all’importanza di scegliere un percorso di vita sano. La potenza dello sport deve essere utilizzata non solo per raggiungere risultati, ma anche per promuovere un messaggio di rispetto e responsabilità. Le parole di Daniele Masala e degli altri relatori risuonano come un invito a tutti gli attori coinvolti – atleti, allenatori, famiglie e istituzioni – a unirsi nella lotta contro il doping, sostenendo una cultura sportiva che valorizzi la salute e il benessere di tutti.

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