Donnarumma risponde al portiere aggredito: ‘Ti aspettiamo a Coverciano’

Donnarumma risponde al portiere aggredito: 'Ti aspettiamo a Coverciano'

Donnarumma risponde al portiere aggredito: 'Ti aspettiamo a Coverciano' - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

3 Settembre 2025

La violenza nel mondo dello sport, e in particolare nel calcio giovanile, ha recentemente colpito nel segno, creando un’onda di sdegno e indignazione. L’episodio che ha scosso la comunità calcistica è l’aggressione subita da Thomas, un giovane portiere di solo tredici anni, durante una partita della categoria Under 14 a Collegno, in provincia di Torino. L’episodio ha avuto luogo domenica scorsa, quando il padre di un giocatore avversario ha aggredito il giovane estremo difensore al termine di un match tra il Volpiano-Pianese, la squadra di Thomas, e il Carmagnola. L’aggressione ha causato al ragazzo la frattura del malleolo e una contusione allo zigomo, riportando alla luce una problematica seria e preoccupante che affligge il calcio giovanile.

La solidarietà di Donnarumma

Gianluigi Donnarumma, portiere della Nazionale italiana e simbolo del movimento calcistico, ha voluto esprimere la sua solidarietà al giovane Thomas durante una conferenza stampa. “Vogliamo mandare un messaggio al piccolo Thomas, condanniamo ogni forma di violenza, lo aspettiamo a Coverciano per stare assieme”, ha dichiarato Donnarumma, mostrando sensibilità e sostegno nei confronti del ragazzo. L’invito a Coverciano, la sede del Centro Tecnico Federale della FIGC, non è solo un gesto simbolico, ma rappresenta anche un’opportunità per Thomas di vivere un’esperienza formativa e motivante, circondato da campioni e allenatori esperti.

La reazione della comunità calcistica

L’aggressione a Thomas ha suscitato una reazione immediata anche da parte delle autorità calcistiche e dei dirigenti sportivi. Il presidente della squadra del Volpiano-Pianese ha deciso di ritirare la squadra dal torneo in segno di protesta contro la violenza e per esprimere sostegno al giovane portiere. “Certe cose non devono mai accadere”, ha ribadito Donnarumma, sottolineando che il calcio dovrebbe essere un luogo di crescita, amicizia e rispetto reciproco, piuttosto che un palcoscenico per atti di violenza.

Un dibattito sulla cultura della violenza

Questo triste episodio ha aperto un dibattito più ampio sulla cultura della violenza nel calcio, in particolare nelle categorie giovanili. Purtroppo, non è la prima volta che si verificano episodi di violenza tra le tribune o sul campo di gioco, dove le emozioni possono facilmente degenerare in comportamenti inaccettabili. La violenza, specialmente quella perpetrata da adulti nei confronti di giovani atleti, deve essere condannata e punita severamente per proteggere i ragazzi e garantire che possano praticare lo sport che amano in un ambiente sicuro e sereno.

La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha il compito di intervenire e prendere provvedimenti per migliorare la situazione. È fondamentale promuovere iniziative che sensibilizzino i genitori e il pubblico sull’importanza di un comportamento sportivo corretto, evidenziando che il calcio deve rimanere un gioco e non un campo di battaglia.

L’invito di Donnarumma a Thomas non è solo un gesto di solidarietà, ma anche un chiaro messaggio a tutti gli sportivi: non c’è spazio per la violenza nel calcio, né tantomeno nel calcetto giovanile. L’atleta ha voluto dimostrare che i valori di rispetto, fair play e amicizia devono sempre prevalere, specialmente tra le nuove generazioni. La presenza di Thomas a Coverciano potrebbe non solo rappresentare una rinascita per lui, ma anche un simbolo di unità e supporto da parte dell’intero movimento calcistico italiano.

È incoraggiante vedere come la comunità calcistica possa unirsi in momenti di difficoltà, mostrando che la solidarietà e il supporto reciproco possono prevalere su atti di violenza. La speranza è che episodi come quello di Thomas non si ripetano più, e che il calcio, e lo sport in generale, possano tornare a essere un luogo di gioia e crescita personale per i giovani.

In un’epoca in cui i social media possono amplificare la negatività, è fondamentale che le figure di spicco dello sport come Donnarumma continuino a farsi portavoce di messaggi positivi. L’auspicio è che il caso di Thomas possa servire da monito per tutti, affinché il calcio rimanga un gioco dove il fair play, il rispetto e l’inclusione siano sempre al primo posto. La lotta contro la violenza deve continuare, e ogni singolo gesto conta.

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