
Decreto innovativo per i tecnici dei gruppi militari: via libera alle federazioni - ©ANSA Photo
È finalmente arrivato il via libera per l’impiego libero di tecnici appartenenti ai gruppi sportivi militari e civili dello Stato, grazie a un recente decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il decreto legge n. 25 del 14 marzo 2023 segna una svolta importante per il mondo dello sport italiano, poiché modifica l’articolo 13.2, sbloccando la posizione di atleti, tecnici, direttori di gara e dirigenti sportivi che operano nelle Forze Armate e nei corpi armati e non dello Stato. Questi professionisti sono ora riconosciuti come di interesse nazionale, olimpico o paralimpico dal Coni, dal Cip, dalle Federazioni sportive nazionali e dalle discipline sportive associate, anche paralimpiche.
La necessità di un cambiamento
La questione era stata sollevata in precedenza da Angelo Cito, presidente della Fita (Federazione Italiana Taekwondo), che aveva evidenziato la necessità di una risoluzione rapida in seguito al “richiamo” del tecnico della nazionale, Claudio Nolano, da parte del gruppo delle Fiamme Oro. Questa situazione aveva suscitato preoccupazioni tra le federazioni, poiché la presenza di tecnici esperti è fondamentale per preparare al meglio gli atleti italiani in vista delle competizioni internazionali.
Con la pubblicazione del decreto, Cito ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando che la norma approvata rappresenta una conclusione positiva per un percorso che ha richiesto tempo e impegno. Ha dichiarato: “Finalmente possiamo utilizzare e rafforzare la collaborazione con i gruppi sportivi militari e civili nell’interesse delle squadre nazionali”. Questo nuovo assetto normativo è particolarmente rilevante considerando che le attività di preparazione per eventi cruciali come:
- Circuiti del Grand Prix
- Campionati Mondiali
- Olimpiadi
sono già in corso.
Vantaggi per le federazioni e gli atleti
Il decreto legge affronta non solo una problematica urgente, ma facilita anche il lavoro delle federazioni e dei tecnici, contribuendo a migliorare il livello di preparazione degli atleti italiani. L’importanza di un supporto adeguato da parte dei gruppi sportivi militari è evidente, poiché questi enti offrono risorse, strutture e professionalità che possono fare la differenza nelle competizioni internazionali.
Il ministro della Gioventù e dello Sport, Andrea Abodi, ha avuto un ruolo chiave in questo processo, lavorando a stretto contatto con le federazioni per garantire che la norma potesse essere approvata in tempi brevi. Cito ha ringraziato tutte le persone e le istituzioni che hanno contribuito a questo importante risultato, rimarcando l’importanza della collaborazione tra le varie entità coinvolte.
Un cambiamento culturale nello sport
La modifica normativa non si limita a garantire maggiore libertà di movimento per i tecnici, ma si inserisce in un contesto più ampio di sostegno allo sport italiano, in un periodo in cui il panorama sportivo è caratterizzato da sfide sempre più complesse. L’Italia si sta preparando per eventi di grande rilievo, e la presenza di figure professionali qualificate è cruciale per garantire prestazioni competitive.
In questo contesto, il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale si configura come un passo avanti significativo, non solo per il taekwondo, ma per tutte le discipline sportive italiane. La nuova normativa si applica a tutti quei settori in cui operano tecnici e atleti riconosciuti a livello nazionale, favorendo una sinergia tra federazioni e gruppi militari che potrebbe portare a risultati straordinari nei prossimi anni.
Con l’approccio collaborativo ora facilitato dalla legge, ci si aspetta un incremento della competitività degli atleti italiani, che potranno contare su un supporto più robusto e specializzato. Questo è particolarmente importante in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove l’Italia punterà a migliorare ulteriormente la propria posizione nel medagliere.
In definitiva, l’approvazione di questo decreto non è solo un traguardo burocratico, ma rappresenta un cambiamento culturale nel riconoscere l’importanza del supporto professionale nel campo dello sport. La speranza è che questo nuovo assetto normativo possa tradursi in successi concreti e in una maggiore visibilità per gli sportivi italiani, che continuano a dimostrare il loro talento e la loro determinazione sui palcoscenici internazionali.