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De Siervo: il nuovo format della Champions League ripropone le ombre della Superlega

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha recentemente affrontato un tema cruciale per il futuro del calcio europeo durante il convegno “Il Calciomercato: un’opportunità per i club e per la Football Industry”, organizzato in collaborazione con Banca Ifis a Milano. In un contesto di mercato in continua evoluzione, De Siervo ha espresso preoccupazioni riguardo al nuovo format della Champions League e alle sue possibili conseguenze sulle leghe nazionali, con particolare riferimento alla Serie A.

De Siervo ha sottolineato che la Champions League, con la sua crescente ricchezza e attrattiva, potrebbe ridurre il valore dei campionati nazionali. Secondo le sue parole, “la Serie A perderà valore nel tempo se la Champions League diventerà più ricca”. Questo fenomeno potrebbe creare una disparità di risorse tra le competizioni europee e le leghe nazionali, con i diritti dei campionati nazionali a rischio di svalutazione. È fondamentale analizzare attentamente questo trend.

Il nuovo format della Champions League

Il nuovo format della Champions League, che entrerà in vigore dalla stagione 2024-2025, prevede un ampliamento del numero di squadre partecipanti e un cambiamento nel sistema di qualificazione. Questo approccio mira ad aumentare l’attrattiva della competizione, ma De Siervo avverte che potrebbe avere un impatto negativo sulle leghe nazionali. “Non è un grande successo avere una squadra in più in Champions”, ha commentato, evidenziando come l’aggiunta di club possa non portare i benefici sperati per i campionati domestici.

  1. Maggiore ricchezza per la Champions League
  2. Rischio di svalutazione per i diritti dei campionati nazionali
  3. Impatti negativi sulle piccole e medie squadre

Preoccupazioni per le leghe nazionali

De Siervo ha riconosciuto l’abilità della UEFA nel progettare la nuova Champions, ma ha avvertito riguardo agli effetti collaterali di questa riforma. “Questo progetto ha lo stesso effetto della Superlega sulle leghe nazionali”, ha affermato, richiamando alla memoria il controverso progetto della Superlega che ha suscitato forti reazioni. Nonostante la Superlega sia stata bloccata, l’idea di una riforma che favorisca solo alcuni club non sembra essere svanita.

La UEFA ha un rapporto consolidato con l’ECA (European Club Association), ma De Siervo ha osservato che le decisioni sono spesso influenzate da un numero ristretto di squadre di punta. Questo porta a una concentrazione di potere e risorse che potrebbe danneggiare le leghe nazionali e i club più piccoli. “Le piccole e medie squadre potrebbero trovarsi in difficoltà”, ha avvertito.

Le sfide delle leghe nazionali

Il dibattito sulla riforma della Champions League non è nuovo e si inserisce in un contesto di crescente disuguaglianza nel calcio europeo. Le leghe nazionali affrontano sfide economiche e sportive, con i club più grandi che accumulano sempre più risorse. Questo scenario ha portato a una maggiore competitività a livello europeo ma ha anche alimentato preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema calcistico.

Inoltre, il tema dei diritti televisivi gioca un ruolo cruciale. La crescente domanda di contenuti calcistici ha portato a contratti sempre più onerosi, creando un ciclo in cui le squadre che partecipano a competizioni europee generano entrate significativamente superiori. Questo divario potrebbe amplificarsi ulteriormente con l’attuazione del nuovo format della Champions League, rendendo difficile per i club delle leghe nazionali competere sia in campo che sul piano economico.

La Serie A, storicamente uno dei campionati più prestigiosi d’Europa, si trova ora a un bivio. Le parole di De Siervo rappresentano un avvertimento su come il futuro del calcio potrebbe essere influenzato dalle decisioni che verranno prese nei prossimi anni. Sarà fondamentale per le leghe nazionali e i club riflettere su strategie che garantiscano sostenibilità e competitività, trovando un compromesso tra le esigenze di crescita delle competizioni europee e la necessità di tutelare le leghe nazionali.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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