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De Sanctis: l’importanza di accessibilità e territori per Cip

Marco Giunio De Sanctis, candidato unico alla presidenza del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e attuale presidente della Federazione Italiana Bocce, ha recentemente delineato la sua visione per il futuro del movimento paralimpico in Italia. Durante la cerimonia di avvio dei lavori del centro tecnico federale, De Sanctis ha sottolineato l’importanza di continuare il lavoro già intrapreso dai presidenti precedenti, in particolare da Luca Pancalli, il quale ha avuto un ruolo cruciale nel promuovere e sviluppare lo sport paralimpico nel nostro paese.

Creazione di centri pilota per lo sport paralimpico

Una delle priorità di De Sanctis è la creazione di centri pilota attraverso le società sportive, con l’obiettivo di realizzare nuovi poli dedicati allo sport paralimpico. “Dobbiamo creare almeno un centro al Nord, uno al Centro e uno al Sud”, ha affermato, evidenziando l’importanza di una distribuzione equilibrata delle risorse e delle opportunità sul territorio nazionale. Questo approccio non solo mira a garantire una maggiore accessibilità allo sport, ma anche a favorire la crescita di talenti in tutte le regioni d’Italia.

L’importanza dell’accessibilità

L’accessibilità è un tema centrale nel programma di De Sanctis. “Il problema dell’accessibilità è molto serio e va affrontato”, ha dichiarato, enfatizzando la necessità di garantire che le nuove federazioni dedicate esclusivamente agli sport paralimpici possano avere una “loro casa”. Questo è fondamentale per garantire che gli atleti paralimpici possano allenarsi e competere in strutture adeguate, senza barriere architettoniche che possano ostacolare la loro partecipazione.

Inoltre, De Sanctis ha evidenziato la necessità di migliorare l’impiantistica sportiva, un aspetto cruciale per lo sviluppo dello sport in Italia. Ha citato il caso del complesso sportivo Tre Fontane, sottolineando l’urgenza di verificare se il progetto definitivo debba proseguire e avvertendo che non è sostenibile continuare a sostenere costi così elevati per le strutture sportive. “L’impiantistica è uno dei punti programmatici più importanti che intraprenderò”, ha affermato, rimarcando l’importanza di una gestione oculata delle risorse per garantire un ambiente favorevole alla pratica sportiva.

Liberare le energie del territorio

De Sanctis ha anche messo in luce la necessità di liberare le energie del territorio, approvando progetti che possano stimolare l’interesse per lo sport paralimpico e lasciare maggiore autonomia alle varie federazioni. Questo approccio mira a coinvolgere le comunità locali e a creare un sistema più integrato e reattivo alle esigenze degli atleti e delle associazioni sportive.

Il candidato alla presidenza ha espresso chiarezza e determinazione nel suo programma, evidenziando l’importanza di un dialogo costante con le federazioni e le associazioni per capire le loro reali necessità e le sfide che devono affrontare. La sua visione è quella di un CIP che non solo si occupi di promuovere gli eventi sportivi, ma che si faccia carico anche delle problematiche quotidiane che gli atleti paralimpici incontrano nel loro percorso.

In questo contesto, De Sanctis intende portare avanti un progetto ambizioso che non si limiti a migliorare le prestazioni sportive, ma che punti a una vera inclusione sociale. Lo sport, per De Sanctis, deve essere un mezzo per abbattere le barriere culturali e fisiche, creando un ambiente in cui tutti possano sentirsi parte di una comunità.

La sua candidatura viene vista come un’opportunità per rilanciare il CIP, portando innovazione e freschezza, ma anche una certa continuità con le politiche già avviate dai suoi predecessori. In un periodo in cui il sostegno allo sport paralimpico è più importante che mai, la proposta di De Sanctis di creare nuove infrastrutture e di garantire l’accessibilità si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le disabilità e le pari opportunità.

Un futuro inclusivo per lo sport paralimpico

La sfida che De Sanctis si propone di affrontare nei prossimi anni è ambiziosa, ma rappresenta un passo necessario verso un futuro in cui tutti possano avere accesso allo sport, senza distinzione. La sua leadership potrebbe rivelarsi cruciale per il progresso del movimento paralimpico in Italia, un movimento che, grazie a figure come De Sanctis, è destinato a crescere e a prosperare, portando con sé un messaggio di inclusione e speranza per tutti.

Solo con un impegno condiviso sarà possibile fornire agli atleti paralimpici le risorse e il supporto di cui hanno bisogno per eccellere, non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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