De Jong smentisce il trasferimento al Miami: ‘È un errore’

De Jong smentisce il trasferimento al Miami: 'È un errore'

De Jong smentisce il trasferimento al Miami: 'È un errore' - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

9 Ottobre 2025

Nel mondo del calcio moderno, la commercializzazione e la globalizzazione stanno generando dibattiti accesi. Recentemente, la UEFA ha autorizzato, in via eccezionale, due eventi controversi: Milan-Como a Perth e Villarreal-Barcellona a Miami. Queste scelte, apparentemente legate a motivazioni economiche, non sono state accolte positivamente da tutti. Dopo le critiche di Adrien Rabiot, anche Frank De Jong, centrocampista olandese del Barcellona, ha espresso il suo disaccordo riguardo alla decisione di disputare una partita di campionato a Miami.

le parole di de jong

De Jong, attualmente in ritiro con la nazionale olandese, ha dichiarato: “Non mi piace il fatto che giocheremo lì e non sono d’accordo”. Le sue parole riflettono un sentimento diffuso tra i calciatori, che vedono in queste scelte una distorsione della competizione. Ha affermato: “Non è giusto per la competizione. Non mi piace e non credo sia giusto per i giocatori”. Secondo De Jong, la decisione di giocare all’estero non riguarda solo la logistica e il viaggio, ma ha anche un impatto sul valore e sull’integrità delle competizioni nazionali.

le preoccupazioni dei calciatori

Il caso di De Jong non è isolato; anche Rabiot ha espresso preoccupazioni simili. Entrambi i giocatori temono che la crescente tendenza a giocare partite in luoghi lontani possa ridurre il legame tra le squadre e i loro tifosi. Per molti appassionati, la partita di campionato rappresenta un evento che va oltre il semplice incontro sportivo; è un momento di aggregazione e di identità per i tifosi.

  1. Commercializzazione e ricerca di guadagni
  2. Impatto sul legame tra squadre e tifosi
  3. Valori fondamentali del calcio

il tentativo di espansione del calcio europeo

La scelta di Miami come sede per un incontro di alta levatura come Villarreal-Barcellona evidenzia il tentativo delle autorità calcistiche di espandere il marchio del calcio europeo in mercati emergenti. La Florida, e Miami in particolare, è strategica per attrarre un pubblico americano che sta crescendo in termini di interesse verso il calcio. Tuttavia, questa strategia commerciale si scontra con la realtà dei giocatori e dei tifosi, che vedono nella scelta di disputare partite all’estero un tradimento dei valori del calcio.

Nonostante gli evidenti vantaggi economici, come i diritti televisivi e le sponsorizzazioni, la partecipazione a eventi in località lontane può comportare stress fisico e mentale per i giocatori. De Jong ha sottolineato: “I club verranno pagati per questo, ma non sono d’accordo nel giocare una partita di campionato a Miami”. Le sue parole suggeriscono la necessità di rivalutare le priorità nel mondo del calcio, dove il benessere dei giocatori dovrebbe essere al primo posto.

In un contesto in cui le istituzioni calcistiche devono riflettere su come garantire un equilibrio tra commercializzazione e integrità sportiva, le dichiarazioni di De Jong e Rabiot mettono in luce una crescente consapevolezza tra i calciatori riguardo alla loro posizione nel sistema calcistico globale. I giocatori sono sempre più disposti a esprimere il loro disaccordo su questioni importanti, utilizzando la loro voce per influenzare decisioni che potrebbero avere un impatto duraturo sullo sport.

In un momento in cui il calcio affronta sfide significative, dalla sostenibilità economica all’inclusione sociale, è essenziale continuare a discutere su come il gioco possa evolversi senza perdere di vista i valori fondamentali che lo hanno reso così amato in tutto il mondo.

Change privacy settings
×