Da Vettel a Paola Egonu: quando sport e attivismo si incontrano

Nell’ultimo periodo sempre più atleti ed atlete stanno dimostrando di avere il coraggio di esprimersi su temi sociali e non solo

Sport e attivismo sono due realtà che storicamente hanno spesso viaggiato su binari paralleli. Fino a pochi decenni fa, era infatti un’eccezione vedere atleti impegnati in cause che andassero al di là della prestazione prettamente sportiva. Il cambio generazionale ha invece rafforzato tale binomio, mettendo in luce una generazione di atlete e atleti che – per citare il cestista americano LeBron James– “non rimangono zitti a palleggiare” ma hanno il coraggio di esprimersi su temi sociali e non solo.

Vettel torna a Suzukua per… pulire!

L’ultimo episodio risale solo a qualche giorno fa quando l’ex pilota e quattro volte campione di Formula 1 Sebastian Vettel ha deciso di tronare su di uno dei tracciati storici della massima serie automobilistica: Suzuka.

Il circuito giapponese, che da sempre è stato teatro di sfide che hanno fatto la storia di tale sport, quest’anno, oltre a ospitare la quarantottesima edizione del Gran Premio nipponico, sarà anche scenario di un’iniziativa ambientale: “Buzzin’ corner” (“curva del ronzio”), di cui il campione tedesco è un importante testimonial. L’iniziativa prevede di portare a bordo pista alcune varietà di insetti con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità.

Non è un mistero che Vettel si impegni ormai da diversi anni sul tema ambientale, nel 2021 infatti l’ex pilota aveva fatto già scalpore quando arrivò a vendere 5 supercar (auto sportive) di proprietà poiché dotate ancora del motore endotermico e quindi inquinanti.

Un gesto singolare, soprattutto se fatto da chi della guida sportiva ne ha fatto una professione, e indubbiamente un messaggio forte per la causa.

Hamilton e il Black Lives Matter

E se l’ecologia è uno dei temi più attuali che viene portato avanti dagli sportivi, cause assai più storiche come il razzismo, persistono. Negli anni gli ambasciatori che hanno portato avanti la battaglia sono numerosissimi. Tra i più importanti vi è sicuramente Muhammad Alì, il grande pugile che ha sempre avuto il coraggio di urlare a gran voce il tema della discriminazione e quindi uno dei primissimi attivisti. Ad oggi a farsi portavoce in questo campo sono un numero sempre maggiore. Ne è un importante esempio un altro pilota automobilistico: il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, diventato un simbolo di rilievo soprattutto quando venne lanciata la campagna “Black Lives Matter” a seguito della morte del cittadino americano George Floyd.

Anche in Italia non mancano ambasciatori

La pallavolista azzurra Paola Egonu è forse il personaggio che più ha scatenato polemiche per le proprie posizioni sul razzismo denunciando la discriminazione che ha dovuto patire sin dall’infanzia per il colore della pelle, sottolineando come la situazione in Italia non sia cambiata ancora oggi.

La pallavolista Paola Egonu sul campo da volley
Immagine | Ansa – wigglesport.it

E ancora, la velocista Zaynab Dosso, vincitrice di un bronzo nella staffetta 4×100 agli ultimi Europei di Monaco, ha denunciato aggressioni a sfondo razziale subite per strada in mezzo ad un contesto di indifferenza generale.

Questi sono solo alcuni esempi di donne e di uomini, che come anelli di una catena, abbracciano un’idea di cambiamento radicale nell’affrontare tematiche ancora troppo in ombra.

E nonostante le polemiche sul fare attivismo da parte di chi rappresenta il mondo dello sport non manchino, ciò che è più importante è che la voce su temi molto delicati si sia amplificata notevolmente riducendo di fatto quel senso di insensibilità comune che più ha impedito un progresso costante.

La strada è ancora molto lunga, ma se è necessario un cambio di passo, la svolta potrebbe arrivare non tanto dalla classe politica, che da sempre tende a dividere, quanto più da chi come gli idoli sportivi tende invece a unire.

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