Cosenza: divieto di trasferta per i tifosi a Catanzaro, cosa c'è dietro? - ©ANSA Photo
Il clima di tensione che circonda il derby di domenica tra Catanzaro e Cosenza, valido per il campionato di Serie B, ha portato a una decisione drastica: i tifosi del Cosenza non potranno assistere alla partita in trasferta. Il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha emesso un’ordinanza che vieta la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Cosenza, una misura che ha suscitato diverse reazioni tra i tifosi e gli appassionati di calcio.
La decisione di limitare l’accesso ai tifosi cosentini è stata motivata da un comunicato ufficiale della Prefettura, che ha richiamato l’attenzione su un’analisi effettuata dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Questo comitato ha evidenziato i “elevati profili di rischio” legati alla storica rivalità tra le due tifoserie. Negli anni, infatti, si sono verificati episodi di violenza, con scontri tra i tifosi e le forze dell’ordine, provocando feriti e disordini.
La rivalità tra Catanzaro e Cosenza non è solo sportiva; essa affonda le radici in una storia complessa che ha visto entrambe le città contendere non solo il primato calcistico, ma anche il rispetto e l’orgoglio territoriale. Il derby è considerato uno dei più accesi del sud Italia, e la passione dei tifosi è nota per sfociare in comportamenti estremi. In questo contesto, il provvedimento del prefetto si configura come una misura di sicurezza necessaria per prevenire potenziali incidenti.
Il giorno della partita, oltre al divieto ai tifosi del Cosenza, è stata prevista l’apertura del settore ospiti, denominato Curva Est, ma solo per i giovani calciatori del settore giovanile e per la società stessa. Questo settore avrà una capienza limitata a 750 spettatori, e l’accesso sarà riservato ai tesserati, invitati a presentarsi con un biglietto nominativo. Questa decisione ha l’obiettivo di garantire un’atmosfera controllata e di ridurre i rischi legati alla presenza di tifosi non autorizzati.
Il prefetto De Rosa ha giustificato la sua scelta sottolineando che, dopo gli episodi di violenza tra le tifoserie e il precedente divieto di trasferta per i tifosi catanzaresi nella partita di andata, non c’era alternativa. Tuttavia, ha anche espresso la volontà di rivedere la decisione in futuro, in collaborazione con il prefetto di Cosenza e dopo un’analisi attenta con entrambe le tifoserie. Questo lascia aperta la possibilità di un dialogo e di un miglioramento della situazione tra le due fazioni, che potrebbe contribuire a un clima più sereno nelle future sfide.
Negli ultimi anni, il calcio italiano ha affrontato numerose sfide relative alla sicurezza negli stadi e al comportamento dei tifosi. Le autorità hanno implementato misure di sicurezza sempre più severe, inclusi controlli all’ingresso degli stadi e misure di prevenzione contro la violenza. Tuttavia, la questione rimane complessa, poiché la passione per il calcio è spesso accompagnata da un attaccamento emotivo che può sfociare in comportamenti estremi.
Il divieto di trasferta per i tifosi del Cosenza rappresenta quindi un episodio emblematico di come le rivalità calcistiche, se non gestite correttamente, possano avere ripercussioni significative sulla sicurezza pubblica. La speranza è che, attraverso il dialogo e la collaborazione tra le autorità e le tifoserie, si possa trovare una soluzione che consenta di vivere il calcio come una festa, piuttosto che come un motivo di conflitto.
Il derby di domenica sarà quindi un’occasione di grande rilevanza sportiva, ma anche un banco di prova per la gestione della sicurezza e per la volontà di costruire un clima di maggiore armonia tra le due fazioni. La presenza di giovani calciatori nel settore ospiti rappresenta un passo verso una visione più positiva del tifo, incoraggiando il rispetto e la sportività, valori fondamentali nel mondo dello sport.
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