Conte: la confusione sugli arbitri mina il calcio italiano

Conte: la confusione sugli arbitri mina il calcio italiano

Conte: la confusione sugli arbitri mina il calcio italiano - ©ANSA Photo

Luisa Marcelli

3 Novembre 2025

Antonio Conte, attuale allenatore del Tottenham Hotspur e figura di spicco nel panorama calcistico, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulle polemmiche arbitrali che hanno contrassegnato il calcio italiano. La sua posizione è chiara: è essenziale mantenere un equilibrio e una giusta attenzione nei confronti del lavoro degli arbitri, evitando di compromettere la loro autorità e le decisioni sul campo.

l’importanza di non compromettere l’autorità degli arbitri

Conte ha esordito con un’affermazione decisa: “Non mi metto a parlare di arbitraggi. Lasciamo stare. Appena si parla vedete che li mandiamo in confusione.” Queste parole evidenziano la sua preoccupazione per il clima di instabilità che si crea attorno agli arbitri ogni volta che si sollevano questioni riguardanti le loro decisioni. In un contesto dove le emozioni sono già alte, come quello del calcio, le polemiche arbitrali possono facilmente degenerare, influenzando non solo gli arbitri stessi, ma anche i giocatori e l’intero ecosistema calcistico.

la fragilità del sistema arbitrale

Conte ha sottolineato come, nonostante le critiche, sia fondamentale credere nell’attenzione equilibrata da parte degli arbitri. “Qualcuno ha parlato ed è successo di tutto e di più”, ha aggiunto, alludendo chiaramente alle conseguenze che le polemiche possono avere sul lavoro di chi deve applicare le regole del gioco. Queste dichiarazioni non sono solo un pio desiderio, ma riflettono una realtà complessa. Il calcio italiano, storicamente, ha sempre avuto una relazione tesa con l’arbitraggio, e le recenti riforme e discussioni hanno reso la situazione ancora più intricata.

Un punto cruciale sollevato da Conte è la fragilità del sistema arbitrale: “Dispiace – osserva – perché a volte vedi come il sistema non si basi su fondamenta solide.” Questo è particolarmente rilevante in un periodo in cui il calcio italiano cerca di migliorare la propria immagine e competitività a livello internazionale. Riforme, come l’introduzione del VAR (Video Assistant Referee), sono state pensate per aumentare la trasparenza e la giustizia nelle decisioni arbitrali, ma Conte sembra suggerire che, in effetti, non siano state sufficienti a garantire stabilità e consenso.

la responsabilità del var e la pressione mediatica

La tensione che circonda le decisioni arbitrali è accentuata dalla pressione esercitata dai media e dai tifosi. “A volte faccio fatica a veder richiamare un arbitro al monitor”, ha continuato Conte, evidenziando le difficoltà e le responsabilità che gravano sugli arbitri. Il VAR, pur essendo uno strumento utile, può generare confusione e indecisione. L’arbitro, richiamato a rivedere una decisione, si trova a dover affrontare le aspettative di decine di migliaia di spettatori, e la sensazione di dover cambiare una decisione già presa può influire negativamente sulla sua serenità.

Conte ha anche messo in luce un aspetto cruciale: “Chi sta al VAR deve chiamarlo sapendo che significa metterlo all’attenzione di 80 mila persone.” Questo è un richiamo alla responsabilità che grava su chi gestisce la tecnologia. La pressione di dover prendere una decisione che possa essere contestata non è da poco e può influenzare le scelte degli arbitri in campo.

Inoltre, Conte ha invitato a una maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte nel mondo del calcio. “Dobbiamo cercare di essere più collaborativi ma nella maniera giusta”, ha concluso, sottolineando che un approccio costruttivo potrebbe contribuire a migliorare le interazioni tra arbitri, squadre e media. È fondamentale riconoscere il ruolo delicato degli arbitri, che operano in un contesto caratterizzato da emozioni forti e aspettative elevate.

conclusione: un futuro da ripensare

In sintesi, le parole di Conte pongono l’accento su un tema cruciale per il futuro del calcio italiano, un futuro che richiede un ripensamento del modo in cui si affrontano le decisioni arbitrali e come queste siano percepite da tutti gli attori coinvolti. Le sue osservazioni servono da monito per un approccio più equilibrato e razionale, che tenga conto della complessità del gioco e della necessità di supportare chi ha il compito di applicare le regole del calcio.

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