Cio pronto a vietare la partecipazione delle atlete transgender: la posizione del Times

Cio pronto a vietare la partecipazione delle atlete transgender: la posizione del Times

Cio pronto a vietare la partecipazione delle atlete transgender: la posizione del Times - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

11 Novembre 2025

Il dibattito sulla partecipazione delle atlete transgender nelle competizioni femminili sta guadagnando sempre più attenzione, specialmente dopo le recenti notizie riportate dal quotidiano inglese The Times. Secondo le informazioni disponibili, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sarebbe pronto ad annunciare un divieto totale per le atlete transgender, basandosi su uno studio scientifico che ha portato a una revisione delle politiche esistenti. Anche se non è stata presa una decisione ufficiale, le fonti suggeriscono che il divieto potrebbe essere annunciato già nel prossimo anno, seguendo la linea della neo presidente del CIO, Kirsty Coventry.

La questione della partecipazione delle atlete transgender è particolarmente complessa e polarizzante. Le opinioni si dividono tra coloro che supportano il diritto delle atlete transgender di competere secondo la loro identità di genere e chi esprime preoccupazioni riguardo alla competizione leale. Ecco alcuni punti chiave del dibattito:

  1. Inclusività: I sostenitori delle atlete transgender vedono la loro partecipazione come un passo fondamentale verso l’uguaglianza nello sport.
  2. Vantaggi fisici: Alcuni critici sostengono che le atlete transgender, in particolare quelle che hanno attraversato la pubertà maschile, possano avere vantaggi fisici significativi rispetto alle atlete cisgender.
  3. Politiche restrittive: Diverse federazioni sportive, come la World Rugby e la Fina, hanno già adottato politiche che limitano la partecipazione delle atlete transgender, creando un precedente che potrebbe influenzare ulteriori decisioni.

Un caso emblematico è quello di Lia Thomas, una nuotatrice diventata campionessa NCAA dopo la transizione. La sua partecipazione ha acceso dibattiti su come trovare un equilibrio tra inclusività e giustizia competitiva. Le federazioni sportive stanno cercando di garantire equità, ma le soluzioni proposte, come la creazione di categorie separate per le atlete transgender, suscitano discussioni sulle loro implicazioni.

A livello politico, la questione ha avuto risonanza anche negli Stati Uniti, dove l’ex presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vietava alle atlete transgender di competere negli sport femminili. Questa decisione ha avuto un impatto significativo, con il Comitato Olimpico e Paralimpico americano (USOPC) che ha ribadito il suo impegno a proteggere le atlete cisgender.

In questo contesto di crescente tensione, molte atlete e sostenitori dei diritti LGBTQ+ stanno chiedendo un dialogo aperto e costruttivo. La partecipazione delle atlete transgender non è solo una questione di regole, ma riflette le sfide e le opportunità di un mondo in evoluzione. Con l’attesa per le decisioni del CIO, il futuro delle atlete transgender nello sport rimane un tema caldo e controverso, che coinvolge non solo le atlete e i dirigenti sportivi, ma anche il pubblico e i legislatori.

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