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Centofanti svela: Nessuno ci ha avvisato del licenziamento di Maccarani

La notizia del licenziamento della storica allenatrice della squadra di ginnastica ritmica italiana, Emanuela Maccarani, ha scosso profondamente l’ambiente sportivo. In particolare, a esprimere il proprio disappunto è stata Martina Centofanti, la nuova capitana delle “Farfalle”, che ha condiviso la sua indignazione attraverso un post su Instagram. Centofanti ha sottolineato la mancanza di comunicazione da parte della Federazione Ginnastica, evidenziando come le atlete siano state informate della decisione senza alcun preavviso.

la reazione delle atlete

“Vorremmo mettervi al corrente del fatto che oggi, senza alcun preavviso da parte di nessun membro della Federazione, alcun consigliere né soprattutto rappresentante degli atleti, siamo venute a conoscenza del fatto che da domani la nostra allenatrice non ci allenerà più”, ha dichiarato Centofanti. Queste parole evidenziano non solo la sorpresa delle atlete, ma anche un profondo senso di abbandono e confusione in un momento cruciale della loro preparazione. La decisione è arrivata a soli sette giorni dalla partenza per la prima competizione internazionale, un evento che avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio.

la mancanza di supporto

La situazione è ulteriormente aggravata dall’assenza del nuovo presidente della Federginnastica, che, secondo Centofanti, non ha trovato il tempo di presentarsi alla squadra nonostante avesse avuto diverse occasioni per farlo. Questa mancanza di supporto ha creato un clima di incertezza e disorientamento tra le atlete, che si trovano a dover affrontare una transizione critica senza il supporto necessario da parte della dirigenza. “La mancanza di comunicazione e di supporto ci ha lasciate in una posizione vulnerabile”, ha continuato la capitana.

le conseguenze sulla preparazione

Centofanti ha anche messo in luce le conseguenze di questa decisione sulla preparazione della squadra. “Oltre tutto questo, rimane il fatto che oggi pomeriggio noi non ci siamo allenate e che da domani la squadra non avrà più la sua allenatrice. Ci ritroviamo dopo tre anni in una situazione ancora più destabilizzante e deleteria per noi atlete e per la programmazione sportiva dell’intera squadra nazionale.” Le parole di Centofanti riflettono il malessere generale che pervade l’ambiente, sollevando interrogativi sulla direzione futura del team e sulla stabilità della preparazione.

La carriera di Emanuela Maccarani è stata caratterizzata da successi straordinari e riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Sotto la sua guida, la squadra ha ottenuto risultati eccezionali, tra cui medaglie d’oro ai Campionati del Mondo e alle Olimpiadi. La sua improvvisa uscita dalla scena, senza alcun preavviso, sembra non solo un duro colpo per le atlete, ma anche per l’intero movimento della ginnastica ritmica italiana.

l’importanza del benessere emotivo

La questione del benessere emotivo delle atlete è cruciale. “Tutto questo ovviamente avrà grandi ripercussioni sul lavoro, sullo stato emotivo di ognuna di noi e sul ‘benessere’ che è appena venuto mancare”, ha concluso Centofanti. La preparazione per una competizione di alto livello richiede non solo abilità fisica, ma anche una solida preparazione psicologica e relazionale. Le atlete devono sentirsi supportate e motivate, e la situazione attuale rischia di compromettere questi aspetti fondamentali.

In questo contesto, diventa essenziale che la Federazione ascolti le voci delle atlete e si impegni a garantire una comunicazione aperta e trasparente. La fiducia tra atlete e dirigenza è fondamentale per il successo di qualsiasi squadra, e la situazione attuale mette in discussione questa fiducia. Le Farfalle, simbolo di eccellenza italiana nella ginnastica ritmica, meritano di essere supportate e guidate con la stessa passione e dedizione che Maccarani ha dimostrato nel corso degli anni.

La storia della ginnastica ritmica italiana è ricca di successi e trionfi, e le atlete hanno dimostrato di avere la forza e la determinazione per superare le avversità. Tuttavia, è fondamentale che ora ricevano il supporto e le risorse necessarie per affrontare le sfide che le attendono. La strada verso il successo è lunga e tortuosa, e la mancanza di una guida chiara e di sostegno può trasformare un percorso promettente in una lotta difficile.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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