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Calcio e solidarietà: la maglia della Juve per un piccolo guerriero

La sfida tra Napoli e Juventus, in programma sabato prossimo allo stadio Diego Armando Maradona, si trasforma in un evento di grande solidarietà. Grazie a una straordinaria “staffetta dell’amore”, un bambino di sette anni, Domenico, ricoverato presso l’ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli, ha realizzato il suo sogno di possedere una maglietta della sua squadra del cuore, la Juventus.

La storia inizia durante un evento annuale di consegna dei regali di Natale, organizzato dall’associazione Terra dei Cuori onlus, fondata dalla giornalista Marilena Natale. Questa organizzazione è nota per il suo impegno a favore dei bambini malati e delle loro famiglie. Marilena, che vive sotto scorta a causa del suo attivismo contro la camorra, ha dedicato gran parte della sua vita a portare un sorriso ai piccoli pazienti.

Il desiderio di Domenico

Durante la distribuzione dei regali, Domenico, un vivace e coraggioso bambino affetto da leucemia, esprime il desiderio di ricevere una maglia della Juventus. La sua richiesta tocca profondamente Marilena, che, pur essendo una tifosa accanita del Napoli, decide di fare il possibile per esaudire il sogno di Domenico.

  1. Marilena contatta la stazione dei carabinieri di Caselle, a Torino.
  2. I militari si mostrano disponibili a collaborare.
  3. Si recano presso la sede della Juventus per ottenere una maglietta autografata del giovane calciatore Kenan Yıldız.

Un gesto di solidarietà

La maglia diventa così il simbolo di un gesto che supera le barriere della rivalità calcistica. Una volta ottenuta, la maglietta viene portata all’aeroporto di Torino, dove viene affidata a un pilota diretto a Napoli. Qui, all’aeroporto di Capodichino, la Polizia di Stato si occupa del trasporto della maglia fino all’ospedale. Gli agenti, consapevoli dell’importanza del gesto, compiono il loro dovere con grande dedizione.

Marilena Natale, definita “mamma Natale” dai piccoli pazienti del Santobono, torna in ospedale per consegnare personalmente la maglia a Domenico. La gioia sul volto del bambino rappresenta non solo la realizzazione di un sogno, ma anche un segno tangibile di affetto e sostegno in un periodo difficile della sua vita.

«Ringrazio i carabinieri, la polizia, il comandante dell’aereo e Rodolfo Conenna, direttore generale del Santobono Pausilipon e la Juventus – ha dichiarato Marilena Natale con emozione – per questo piccolo-grande miracolo, per avermi consentito di raggiungere ancora una volta il nostro obiettivo: rubare attimi alla sofferenza». Queste parole racchiudono l’essenza di un gesto che va oltre il semplice scambio di doni, rappresentando un messaggio di speranza e umanità.

La potenza della solidarietà

Il gesto di Marilena e delle forze dell’ordine sottolinea quanto sia potente la solidarietà, e come, anche in un contesto di rivalità sportiva, ci sia sempre spazio per la gentilezza e la generosità. Domenico, grazie all’impegno di tante persone, può ora indossare con orgoglio la maglietta della Juventus, un simbolo del suo amore per la squadra e della forza di cui ha bisogno nella sua battaglia contro la malattia.

Questa storia dimostra come il mondo del calcio, spesso visto come un’arena di competizione e rivalità, possa anche essere un veicolo di solidarietà e amore. I tifosi di entrambe le squadre, Napoli e Juventus, possono trovare un motivo di unità in questo gesto, riconoscendo che ci sono cose più importanti del risultato di una partita: la vita, la salute e la capacità di fare la differenza nella vita di chi sta affrontando momenti difficili.

In un’epoca in cui i contesti sportivi possono frequentemente essere segnati da polemiche e tensioni, iniziative come quella di Marilena Natale e della “staffetta dell’amore” ci ricordano che la vera essenza dello sport risiede nella capacità di unire le persone e di creare legami significativi. La maglietta della Juventus ora rappresenta non solo una passione calcistica, ma anche un messaggio di speranza e solidarietà che attraversa le città e le tifoserie, portando un po’ di luce e gioia nei cuori di chi ne ha più bisogno.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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