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Cagliari: tifosi in attesa di risarcimenti dopo lo stop delle trasferte

Il Cagliari Calcio si trova attualmente a dover affrontare una situazione delicata riguardante il divieto di trasferta per i propri tifosi in occasione della partita contro l’Empoli, prevista per domenica 6 aprile allo stadio “Carlo Castellani”. Questa decisione ha suscitato un forte malcontento tra i sostenitori rossoblù, che si sono visti negare la possibilità di assistere dal vivo all’incontro, nonostante abbiano già sostenuto spese significative per voli e biglietti dei traghetti.

la posizione del Cagliari Calcio

In una nota ufficiale, il club ha espresso la propria sorpresa nel constatare che l’Empoli F.C. ha avviato la vendita dei biglietti per la partita, escludendo categoricamente dalla possibilità di acquisto tutti i residenti in Sardegna, anche quelli in possesso della tessera di fidelizzazione “Passione Casteddu”. Questa decisione ha sollevato interrogativi e preoccupazioni riguardo alla gestione dei diritti dei tifosi.

Il Cagliari ha messo in evidenza come molti dei propri sostenitori abbiano già effettuato investimenti economici significativi per prepararsi a questa trasferta. Nella nota si legge: “In attesa di un provvedimento da parte delle autorità competenti, auspichiamo vivamente che si considerino le difficoltà legate all’insularità, che già rendono complessi gli spostamenti della tifoseria rossoblù”. Questo richiamo alla comprensione da parte delle istituzioni è particolarmente importante, poiché i tifosi sardi affrontano sfide logistiche uniche per seguire la propria squadra.

le opzioni per i tifosi

Di fronte a questo divieto, il Cagliari Calcio ha ricordato ai propri sostenitori che esiste la possibilità di presentare ricorso al TAR per la revoca dell’ordinanza. Questa opzione è stata recentemente utilizzata con successo dai tifosi della Fiorentina, che hanno ottenuto il diritto di partecipare alla trasferta contro il Monza. Inoltre, il club ha sottolineato la possibilità di richiedere un risarcimento per i danni derivanti dai costi già sostenuti, come i biglietti per il trasporto, che molti tifosi hanno già acquistato.

  1. Presentare ricorso al TAR.
  2. Richiedere un risarcimento per i costi sostenuti.

L’appello del Cagliari Calcio è chiaro: “Ci auguriamo pertanto che venga assicurata ai nostri sostenitori la possibilità di esercitare liberamente il proprio diritto a seguire la squadra in trasferta”. Il club ha sempre collaborato attivamente con le autorità competenti per garantire la sicurezza negli stadi, ma ora si trova a dover difendere i diritti dei propri tifosi contro quello che considera un provvedimento ingiustificato e discriminatorio.

la questione della mobilità dei tifosi

La questione del divieto di trasferta ha sollevato un acceso dibattito tra tifosi e istituzioni, evidenziando le difficoltà che i sostenitori delle squadre isolane devono affrontare. In un contesto in cui la passione per il calcio è spesso accompagnata da forti emozioni, è cruciale che le decisioni prese non penalizzino in modo indiscriminato un’intera comunità.

La questione della mobilità dei tifosi è particolarmente sentita in Sardegna, dove la distanza geografica e le difficoltà logistiche rendono ogni trasferta un’impresa. Questo divieto non è solo un ostacolo pratico, ma anche un simbolo di esclusione che i tifosi sardi si trovano a dover affrontare. La richiesta di un intervento equo da parte delle istituzioni è quindi più che legittima, e il Cagliari Calcio si schiera a fianco dei propri sostenitori per garantire che i loro diritti vengano rispettati.

In conclusione, il caso del Cagliari Calcio e del divieto di trasferta per i tifosi sardi apre a riflessioni più ampie riguardo alla gestione dei diritti dei tifosi, all’importanza della sicurezza negli stadi e alla necessità di trovare un equilibrio tra misure di sicurezza e il diritto di partecipazione degli appassionati. La risposta delle autorità sarà fondamentale per definire il futuro delle trasferte dei tifosi sardi e per garantire che la passione per il calcio possa continuare a essere vissuta liberamente e senza ostacoli.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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