Nel panorama calcistico italiano, ci sono realtà che si distinguono non solo per i risultati, ma anche per la loro vocazione alla crescita dei giovani. L’Asd Calcio Brusaporto, una piccola società sportiva della Bergamasca, è un esempio lampante di questa filosofia. Con una popolazione di poco più di seimila abitanti, Brusaporto ha costruito negli anni un’identità forte e una strategia di sviluppo giovanile che si riflette nei successi ottenuti. Negli ultimi cinque anni, la squadra ha ricevuto un riconoscimento speciale dalla Lega Nazionale Dilettanti, il premio ‘Giovani D Valore’, grazie all’impegno profuso nel promuovere e schierare giovani calciatori, in particolare del proprio settore giovanile.
La filosofia del brusaporto
Massimo Colzani, direttore generale dell’Asd Calcio Brusaporto, ha spiegato l’importanza di questa filosofia: “La nostra ambizione è crescere ragazzi e dimostrare che con giovani ‘fatti in casa’ si può competere a livelli di tutto rispetto, non solo locali”. A tal fine, la società ha investito notevolmente nel settore giovanile, portando tutte le sue squadre agonistiche a competere nei gironi élite. Questo impegno ha portato a risultati tangibili, con la prima squadra che da sette anni gioca in Serie D e riesce a mantenere una posizione nella parte medio-alta della classifica, grazie anche al contributo dei talenti del vivaio.
Un anno di cambiamenti
Tuttavia, quest’anno, il Brusaporto ha interrotto la sua striscia di premi ‘Giovani D Valore’, trovandosi in fondo a questa particolare graduatoria. Paradossalmente, mentre i riconoscimenti per i giovani calciatori sono diminuiti, la squadra ha trovato una nuova dimensione, guidando la classifica del girone B e collezionando vittorie notevoli, come quella per 3-0 contro il Chievo a Verona. Al giro di boa del campionato, il Brusaporto si trova attualmente terzo, a soli quattro punti dalla vetta, dimostrando che la qualità del gioco può andare di pari passo con una strategia focalizzata sulla valorizzazione dei giovani.
Le prospettive future
Cosa ha cambiato le sorti della squadra rispetto alle stagioni passate? Colzani ha chiarito: “Abbiamo mantenuto l’ossatura dell’anno scorso e un nucleo di calciatori esperti. La presenza di un allenatore che ci fa divertire molto e il programma biennale ci hanno permesso di costruire una squadra competitiva. Inoltre, siamo riusciti a valorizzare giovani talenti, come un promettente portiere proveniente dall’AlbinoLeffe e tre prestiti dall’Atalanta”. Anche se questi ultimi non concorrono per il premio ‘Giovani D Valore’, la fiducia che le società più blasonate ripongono nel Brusaporto è un chiaro riconoscimento del lavoro svolto negli anni.
La posizione in classifica è indicativa di un lavoro ben fatto. Colzani afferma: “Non siamo ‘risultatopatici’, ma il risultato riflette il lavoro settimanale. Stiamo vivendo una stagione al di sopra delle aspettative, specialmente considerando le nostre limitate risorse finanziarie. Essere terzi è un traguardo significativo per noi, quasi un Davide contro Golia”. La Serie D per il Brusaporto equivale a una sorta di Champions League, e mantenere questa posizione significa avere un piede, se non due, sulla strada della conferma della categoria.
La domanda ora è come sfruttare questa posizione in classifica. Colzani riconosce: “Il fatto che la nostra voce ‘zero’ sui giovani non si allinei con la nostra storia recente è un tema di discussione in società. Dobbiamo decidere se continuare con il blocco di giocatori esperti o se riprendere un percorso di valorizzazione giovanile”. Quest’anno, un cambiamento nelle regole prevede due premi ‘Giovani D Valore’ distinti, uno per il girone di andata e uno per quello di ritorno. Questo potrebbe incentivare il Brusaporto a tornare a investire sui propri giovani, senza compromettere le attuali prestazioni della squadra.
Colzani conclude con determinazione: “Altre società potrebbero cercare di rinforzarsi, ma noi non possiamo permetterci di togliere spazio a giovani talentuosi per fare spazio a nuovi acquisti. Il nostro obiettivo è chiaro: eliminare quella voce ‘zero’ nel girone di ritorno”. Questo approccio non solo sottolinea l’impegno del Brusaporto nella crescita dei giovani, ma rappresenta anche un esempio di come il calcio di base possa contribuire al panorama calcistico nazionale, diventando un vivaio di talenti per il futuro del calcio italiano.
