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Bruno Pizzul: l’ultimo saluto nel duomo di Cormons

La giornata di oggi, 7 marzo 2023, è segnata da un profondo sentimento di tristezza e commemorazione nella cittadina di Cormons, dove è stata allestita la camera ardente di Bruno Pizzul, uno dei più iconici telecronisti sportivi italiani, scomparso il 5 marzo all’età di 86 anni. La sua voce inconfondibile ha accompagnato generazioni di italiani durante le partite della Nazionale di calcio, rendendolo un vero e proprio simbolo del giornalismo sportivo.

Fin dalle prime ore del mattino, un flusso costante di visitatori ha iniziato ad affollare il Duomo di Cormons. Cittadini, amici, ex colleghi e semplici appassionati di sport si sono avvicendati per rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della telecronaca. L’atmosfera all’interno della chiesa è stata di grande rispetto e riflessione, con molte persone che hanno voluto esprimere il proprio cordoglio alla famiglia Pizzul, seduta accanto al feretro. Tra i messaggi di affetto lasciati nell’album di condoglianze, si possono leggere frasi toccanti che celebrano non solo il professionista, ma anche l’uomo, descritto come “un grande uomo” da chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

la carriera di bruno pizzul

Bruno Pizzul è stato un innovatore nel campo del commento sportivo. La sua carriera è iniziata negli anni ’60, un periodo in cui il calcio stava diventando uno degli sport più seguiti in Italia. La sua voce ha raccontato le gesta di campioni leggendari, come Gianni Rivera, Roberto Baggio e Paolo Maldini, e ha accompagnato gli italiani in momenti di grande gioia e di dolore, come le vittorie e le sconfitte della Nazionale. Pizzul ha saputo mescolare professionalità e passione, rendendo le sue telecronache memorabili e coinvolgenti.

Il suo stile unico è stato caratterizzato da un linguaggio semplice ma evocativo, capace di trasmettere l’emozione del momento. Nonostante la sua fama, Pizzul è sempre rimasto umile e vicino alla gente, qualità che emerge dai ricordi di chi lo ha conosciuto. “Siamo stati travolti da un affetto che non ci aspettavamo”, ha dichiarato il figlio Fabio, visibilmente commosso. “In questi giorni lo abbiamo sentito quasi come un papà in condivisione. Durante la sua vita è stato parecchio in giro: oggi capiamo che averlo condiviso non ci ha tolto un qualcosa, ma ci sta regalando un grande affetto”. Questa testimonianza evidenzia non solo l’importanza di Pizzul nel panorama sportivo, ma anche il profondo legame che aveva con la sua famiglia e con la comunità.

l’omaggio della comunità

Sul feretro, adornato con fiori rossi e una sciarpa degli ultras della curva nord di Udine, si possono notare i segni tangibili dell’affetto ricevuto. Tra i donatori di fiori figurano nomi importanti come l’Udinese Calcio, la Federazione Italiana Giuoco Calcio e il Comune di Cormons, che hanno voluto rendere omaggio a un uomo che ha rappresentato un punto di riferimento per il calcio e per il giornalismo sportivo nel nostro Paese.

Pizzul ha trascorso molti anni a lavorare per la Rai, dove ha commentato le partite di calcio più importanti, diventando una voce familiare e rassicurante per milioni di telespettatori. La sua carriera si è intrecciata con eventi storici come le Coppe del Mondo e le Eurocoppe, rendendo le sue telecronache parte della storia collettiva italiana. Non sono soltanto le sue parole a rimanere impresse nella memoria, ma anche il modo in cui sapeva catturare l’essenza del momento, rendendo ogni partita un’esperienza unica.

un’eredità indelebile

Oltre alla sua carriera professionale, Pizzul è stato anche un uomo di famiglia. La sua vita privata è stata caratterizzata da valori di rispetto e amore, che ha sempre cercato di trasmettere ai suoi figli. La moglie, che lo ha supportato in ogni fase della sua carriera, aveva una volta scherzato con lui dicendo: “Te ne devi andare quando non ti conosce più nessuno”. Un pensiero che, come ha sottolineato Fabio, non si è avverato, poiché Pizzul è rimasto un nome amato e rispettato fino alla fine.

La camera ardente nel Duomo di Cormons non è solo un luogo di commemorazione, ma anche un simbolo della gratitudine collettiva verso un uomo che ha dedicato la sua vita a raccontare le storie del calcio. La sua eredità continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo e nei ricordi di chi lo ha conosciuto personalmente. Mentre i funerali sono previsti per il primo pomeriggio, la comunità di Cormons e non solo si unisce per onorare un grande protagonista della storia sportiva italiana, un uomo che ha saputo unire le persone attraverso la passione per il calcio.

Luisa Marcelli

Luisa è una redattrice sportiva appassionata di tutto ciò che produce un rombo di motore. Nel corso degli anni, Luisa ha maturato un'esperienza significativa lavorando per alcune delle testate più prestigiose nel campo dell'automobilismo e delle moto, coprendo eventi nazionali e internazionali che spaziano dalla Formula 1 al MotoGP, fino alle rally e alle competizioni di auto storiche. Grazie alla sua conoscenza approfondita della tecnica, della storia e delle innovazioni del mondo motoristico, è diventata un punto di riferimento per gli appassionati, sempre pronta a condividere insights unici e approfondimenti coinvolgenti. Oltre al suo lavoro di redazione, Luisa ama partecipare a incontri e conferenze del settore, dove apprezza discutere delle ultime tendenze e tecnologie con esperti e appassionati. Nel suo tempo libero, si dedica alla guida sportiva e alla scoperta di nuovi tracciati, perché per lei il motore non è solo lavoro ma una vera e propria vocazione. In Wigglesport, Luisa porta tutta la sua esperienza e passione, offrendo ai lettori articoli che combinano analisi tecnica e narrazione avvincente, il tutto condito dalla sua inesauribile energia e curiosità. Per chi condivide la sua passione o desidera avvicinarsi al fantastico mondo dei motori, Luisa Marcelli è la voce giusta da seguire.

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