Brescia: Cellino riduce il debito sullo stadio e rilancia il futuro del club - ©ANSA Photo
La situazione del Brescia Calcio è attualmente sotto i riflettori, con eventi recenti che potrebbero influenzare il futuro del club in modo significativo. Massimo Cellino, presidente della squadra, ha effettuato un pagamento di 109mila euro al Comune di Brescia per l’affitto dello stadio Rigamonti, una somma che rappresenta solo la metà del debito totale di 218mila euro. Questo versamento è avvenuto a ridosso della scadenza, ma non modifica sostanzialmente le difficoltà finanziarie e sportive che il Brescia sta affrontando.
Il pagamento parziale non elimina il rischio di insolvenza. Infatti, secondo l’accordo con il Comune, il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, può portare a una clausola di insolvenza, consentendo al Comune di avviare lo sfratto per l’uso dello stadio. Pertanto, sebbene Cellino abbia saldato parte del debito, la possibilità di perdere l’accesso allo stadio Rigamonti è ancora concreta.
Il 3 luglio, il consiglio federale della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) si riunirà per esaminare le pendenze economiche del Brescia. È probabile che il club venga escluso dai campionati professionistici a causa del mancato rispetto delle scadenze di pagamento fissate al 6 giugno. L’accordo con il Comune stabilisce che lo stadio deve essere utilizzato da una “squadra professionistica”, quindi un’eventuale esclusione del Brescia potrebbe portare alla revoca delle chiavi del Rigamonti.
La situazione del Brescia è ulteriormente complicata dalle manovre di Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia e patron della FeralpiSalò, che sta considerando un’operazione di trasferimento della sua squadra a Brescia con una nuova denominazione. Questa mossa potrebbe rappresentare un’opportunità per rinvigorire il calcio professionistico nella città, ma solleva interrogativi sul futuro del Brescia Calcio, un club con una lunga e orgogliosa storia risalente al 1911.
La storia del Brescia è caratterizzata da successi significativi, tra cui un titolo di campione d’Italia nel 1920. Tuttavia, negli ultimi anni, il club ha affrontato crescenti difficoltà finanziarie, culminate in debiti e problemi di gestione. La gestione di Cellino è stata spesso criticata per le sue decisioni interne e per la gestione economica del club.
In conclusione, il Brescia si trova a un bivio cruciale. Il pagamento parziale del debito da parte di Massimo Cellino indica un tentativo di mantenere il controllo sul club e sullo stadio, ma i prossimi giorni saranno fondamentali. La situazione richiede una pianificazione attenta e strategie chiare per evitare la perdita dello stadio e garantire un futuro sostenibile per il Brescia Calcio. I tifosi sperano in una risoluzione positiva che possa riportare il club agli antichi fasti e continuare a rappresentare una parte vitale della cultura calcistica italiana.
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