Daniele De Rossi ha già riconquistato i tifosi della Roma, stavolta in panchina: l’ultimo annuncio sull’allenatore, però, spiazza tutti
Il compito che la Roma ha affidato a Daniele De Rossi non è semplice. Lo sa lui, l’ex centrocampista, giallorosso fino al midollo, e lo sanno i tifosi che lo hanno accolto (alcuni) con scetticismo. Prendere il posto di José Mourinho, infatti, non sarebbe stato facile per nessuno, eppure lui, al momento, pare aver fatto addirittura meglio dello Special One – contro Verona e Salernitana, il portoghese aveva portato solo un punto nel girone d’andata, con DDR il bottino è stato pieno.
A proposito di Mourinho, in diretta su ‘TvPlay’, Fabrizio Lucchesi, ex direttore generale dell’Empoli, ha raccontato quello che per lui è successo negli ultimi tempi alla Roma spiegando che i rapporti si erano “sfilacciati da tempo”, e un sintomo tangibile erano proprio le interviste che l’ex Inter faceva. “La risoluzione immediata ha sorpreso perché la logica portava a pensare che sarebbero arrivati a fine stagione, qualcosa è successo se si è arrivati alla rottura”, ha detto ancora.
Quanto a De Rossi, per Lucchesi è stata “la scelta migliore possibile”, perché “è un ragazzo preparato, che diventerà sicuramente un grande allenatore oltre a essere romanista nel sangue”. Da lui, ha continuato, non ci devono aspettare miracoli, anche perché la rosa a disposizione è quella, ma “può dare continuità a un lavoro nel rispetto del blasone della Roma”.
Lucchesi avverte su De Rossi: “Non è un traghettatore, ha le stigmate”
L’ex dg dell’Empoli ha detto anche di non definire l’allenatore della Roma un traghettatore “perché è una mancanza di rispetto”, piuttosto il suo lavoro si deve valutare alla fine, senza, ha ripetuto, chiedergli troppo. E nonostante veda in De Rossi “le potenzialità di diventare un allenatore importante nel futuro perché ha personalità e ci vuole per allenare le grandi squadre, ha carisma, che non si compra al supermercato perché o ce l’hai o non ce l’hai”.
Non solo, per Lucchesi, l’ex capitano giallorosso porta con sé un bagaglio di esperienza notevole oltre che tanta voglia, “come mi dicono tanti che sono accanto a lui, di migliorarsi e di imparare”, che sono anche sinonimo di intelligenza.
“Cosa deve fare un uomo di quarant’anni alla prima esperienza in Serie A?”, si è chiesto in conclusione. Ecco, per lui, ciò che deve fare il tecnico della Roma è “cercare di sbagliare di meno, o imparare dall’errore per migliorarsi. Le stigmate ce l’ha, poi speriamo per lui che questo avvenga”.
