
Blatter e Platini: attesa per la sentenza del processo d'appello il 25 - ©ANSA Photo
Oggi, in Svizzera, si è concluso il processo d’appello che coinvolge Michel Platini, ex calciatore francese e presidente della UEFA, e Sepp Blatter, ex presidente della FIFA. Entrambi erano stati assolti in primo grado nel controverso caso dei pagamenti sospetti, che ha portato alla loro esclusione dal mondo del calcio. La sentenza finale è attesa per il 25 marzo, quando la Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale di Muttenz dovrà decidere il destino dei due uomini, che affrontano accuse gravi che potrebbero comportare fino a cinque anni di carcere per frodi.
Le dichiarazioni in aula
In aula, Platini ha condiviso la sua frustrazione, dichiarando: “Ho cercato di preparare un messaggio finale, ma le mie parole erano piene di rabbia, quindi alla fine ho preferito non preparare nulla. Grazie per l’attenzione”. Dall’altra parte, Blatter ha descritto la sua esperienza come quella di trovarsi “in un brutto film”, evidenziando la pressione e il dramma che ha vissuto a causa di questa controversia che ha scosso il mondo del calcio.
La genesi del caso
Il caso ha avuto origine nel 2011, quando Platini ha presentato una fattura da due milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro) a Blatter per un presunto lavoro di consulenza svolto tra il 1998 e il 2002. Secondo l’accusa, Platini avrebbe ingannato la FIFA, presentando un “credito inesistente” con l’aiuto di Blatter. L’accusa sostiene che:
- Platini fosse già stato pagato integralmente per il suo lavoro.
- Il pagamento successivo fosse quindi infondato.
Gli avvocati di Platini e Blatter, tuttavia, hanno sempre sostenuto che il pagamento fosse un saldo tardivo di un compenso pattuito verbalmente, nonostante i dubbi sollevati riguardo alla mancanza di documentazione scritta a sostegno di tale accordo.
Il primo processo e le richieste del procuratore
Il primo processo, che si è svolto nel 2022, si è concluso con l’assoluzione dei due imputati. I giudici hanno ritenuto “alquanto insolito” che un compenso di tale entità fosse stato concordato senza alcuna traccia documentale, testimoni o registrazioni contabili. Tuttavia, hanno anche stabilito che la prova di frode non fosse stata “stabilita con un grado di probabilità che rasenta la certezza”, il che ha portato all’assoluzione di Platini e Blatter, in base al principio di presunzione di innocenza.
Durante il processo d’appello, il procuratore Thomas Hildbrand ha ripetuto la richiesta di una pena detentiva di 20 mesi con la condizionale per entrambi gli imputati, evidenziando la gravità delle accuse e l’impatto che i presunti atti di frode hanno avuto sulla FIFA, una delle organizzazioni sportive più influenti al mondo.
Implicazioni e attesa per la sentenza
Il 25 marzo sarà un giorno cruciale per Platini e Blatter, e l’attesa per la sentenza finale è palpabile. Le reazioni delle parti coinvolte e delle istituzioni calcistiche internazionali saranno monitorate con attenzione, poiché la decisione potrebbe avere un impatto significativo non solo sulla carriera dei due uomini, ma anche sulla reputazione e sull’integrità della FIFA stessa.
Mentre il mondo del calcio si prepara ad affrontare il verdetto, la comunità calcistica continua a riflettere sulla necessità di maggiore etica e trasparenza nella gestione delle sue istituzioni. Questo caso non è solo una questione legale, ma anche un’opportunità per rivedere e ridefinire i valori fondamentali che dovrebbero guidare il calcio a livello globale.