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Binaghi: ricordi indimenticabili di Papa, Mattarella e trionfi agli Internazionali

L’edizione di quest’anno degli Internazionali d’Italia di tennis si è conclusa con un successo straordinario, lasciando un segno indelebile nella memoria degli appassionati. Durante la conferenza stampa di chiusura, Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), ha condiviso le sue emozioni, sottolineando l’importanza di questo evento. “Abbiamo vissuto un’edizione memorabile degli Internazionali. Il nuovo Papa, il Centrale che acclama Mattarella, il successo di Paolini, sono emozioni che ci porteremo dietro per tutta la vita”, ha dichiarato Binaghi, evidenziando l’impatto emotivo e sociale dell’evento.

Un’affluenza record e un impatto economico significativo

Quest’anno, gli Internazionali d’Italia hanno registrato un numero record di oltre 390mila spettatori paganti, un incremento straordinario rispetto agli anni precedenti. “È una crescita straordinaria anche se penso che ormai siamo quasi al limite”, ha commentato Binaghi, riflettendo sul successo e sulla grande affluenza. Questo dato non solo sottolinea la popolarità del torneo, ma anche l’interesse crescente per il tennis in Italia, un paese che ha visto emergere giovani talenti come Jannik Sinner e Martina Paolini.

In termini di incassi, quest’edizione ha superato i 35 milioni di euro, un risultato che Binaghi ha correlato con quelli delle Finals, che hanno raggiunto i 34 milioni nonostante le diverse circostanze. L’impatto economico sul territorio è impressionante, con circa 900 milioni di euro, cifra che riflette non solo il successo dell’evento, ma anche il suo ruolo nell’economia locale. Il tennis si conferma così un importante volano per il turismo e l’economia, richiamando appassionati da tutto il mondo.

L’importanza dei giovani atleti e l’impatto sociale

L’impatto sociale dell’evento si attesta a circa 357 milioni di euro, un dato significativo che testimonia quanto il tennis possa influenzare positivamente la società. “In questo incide anche l’insegnamento educativo dei nostri campioni come Sinner e Paolini”, ha sottolineato Binaghi, evidenziando il ruolo dei giovani atleti come modelli da seguire per le nuove generazioni. La figura di Sinner, in particolare, sta diventando un simbolo di speranza e determinazione, non solo per il tennis italiano, ma per tutto lo sport nazionale.

Innovazioni e accessibilità nel tennis

Un aspetto fondamentale evidenziato da Binaghi è stato il contributo di Sport e Salute, che ha sostenuto il progetto di copertura del Centrale, migliorando notevolmente l’esperienza per i tifosi. “Un’organizzazione che ha migliorato l’esperienza nel Foro Italico”, ha affermato il presidente, riconoscendo il lavoro svolto per rendere l’evento più accessibile e coinvolgente. La Rai ha avuto un ruolo cruciale nella diffusione del torneo, riportando il tennis sul primo canale della televisione pubblica, accanto ad altri eventi sportivi di grande richiamo.

Tuttavia, non sono mancati i momenti di critica. Binaghi ha definito “odiosa” la questione delle televisioni a pagamento, affermando che le esclusive recano un grave danno al tennis. Questa problematica ha sollevato un dibattito su come garantire l’accesso al tennis a un pubblico più ampio, evitando che le partite diventino un lusso per pochi. L’idea di un tennis accessibile a tutti è fondamentale per promuovere la crescita del nostro sport e per far sì che le nuove generazioni possano avvicinarsi a questa disciplina affascinante.

In aggiunta, quest’edizione ha visto anche alcune innovazioni, come l’utilizzo di tecnologie avanzate per il monitoraggio delle performance e l’analisi delle partite. Questi strumenti non solo migliorano l’esperienza degli spettatori, ma offrono anche agli atleti la possibilità di migliorare le proprie performance attraverso un’analisi dettagliata del gioco. La sinergia tra tecnologia e sport sta diventando sempre più importante, e gli Internazionali di Roma non sono da meno.

In conclusione, gli Internazionali d’Italia di tennis rappresentano non solo un appuntamento imperdibile per gli appassionati, ma anche un momento di incontro e celebrazione per un intero paese. La presenza di nuove figure, i successi degli atleti e l’impatto economico e sociale dimostrano che il tennis in Italia ha un futuro brillante, capace di unire e ispirare attraverso il potere dello sport.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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