Ben-Shimon: l’Italia è una sfida, ma restiamo fedeli al nostro stile

Ben-Shimon: l'Italia è una sfida, ma restiamo fedeli al nostro stile

Ben-Shimon: l'Italia è una sfida, ma restiamo fedeli al nostro stile - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

13 Ottobre 2025

La Nazionale di Israele si prepara per una sfida cruciale contro l’Italia, in programma a Udine e valida per le qualificazioni al Mondiale 2026. Il commissario tecnico, Ben-Shimon, ha condiviso le sue riflessioni alla vigilia di questo importante incontro, evidenziando la necessità di mantenere la propria identità di gioco nonostante le difficoltà che si presenteranno. La preparazione alla partita non è solo una questione tecnica, ma anche un momento di grande significato emotivo per la squadra e per il popolo israeliano.

l’importanza di restare fedeli al proprio stile

Durante la conferenza stampa, Ben-Shimon ha chiarito che non possiamo aspettarci di segnare nove gol ogni partita, come avvenuto nell’ultima vittoria contro un avversario di livello inferiore. Ha sottolineato che il tecnico avversario, Gennaro Gattuso, avrà preparato la sua squadra per affrontare un Israele agguerrito e pronto a lanciarsi all’attacco. Tuttavia, la sfida contro l’Italia è sempre complessa e pericolosa, e il ct ha chiesto ai suoi giocatori di restare concentrati e fedeli al proprio stile di gioco, che si basa su una combinazione di tecnica e disciplina.

il clima nello spogliatoio

Il clima nello spogliatoio della Nazionale israeliana è influenzato da eventi significativi che stanno accadendo in patria. Ben-Shimon ha affermato: “Siamo parte del nostro popolo. È molto emozionante, ma il calcio deve restare separato da ciò che accade fuori”. Questa dichiarazione evidenzia l’importanza di mantenere la concentrazione sul campo, cercando di portare felicità e orgoglio alla nazione in un momento difficile. Il calcio può diventare un mezzo per unire le persone e offrire momenti di svago in un contesto di tensione.

affrontare le sfide e costruire il futuro

Parlando della recente sconfitta contro la Norvegia, Ben-Shimon ha affermato che ogni partita ha una propria storia. Ha dichiarato: “Abbiamo fatto errori, il livello degli avversari era alto, ma ogni volta impariamo e proviamo a migliorarci”. La preparazione per la partita contro l’Italia è quindi un test sia tecnico che psicologico, in cui la squadra cerca di superare le delusioni passate e costruire un futuro migliore.

In un contesto segnato dalla guerra, la squadra gioca le partite casalinghe in campo neutro, il che complica ulteriormente la situazione. Ben-Shimon ha espresso la sua frustrazione per l’assenza di un vero supporto casalingo, affermando: “È molto complicato. Vorremmo giocare davanti al nostro pubblico, ma cerchiamo di concentrarci su ciò che abbiamo e possiamo controllare. Contano i risultati”.

Un momento toccante della conferenza è stato il racconto del ritorno a casa degli ostaggi, un evento che ha profondamente colpito non solo la squadra, ma l’intero popolo israeliano. Ben-Shimon ha descritto l’emozione collettiva di quel momento, paragonandolo all’abbraccio di una madre con il proprio figlio. Questo tipo di emozioni umane è ciò che rende il calcio così potente, unendo le persone in momenti di gioia e speranza, anche in tempi di crisi.

Nonostante le difficoltà, Ben-Shimon ha voluto inviare un messaggio di fiducia ai suoi calciatori: “Credo nei miei calciatori. Abbiamo ragazzi forti e determinati che possono dare tutto in campo, senza pensare al passato”. Le parole del commissario tecnico sono un richiamo alla resilienza, un invito a non arrendersi di fronte alle avversità e a lottare per i colori della propria nazione.

La Nazionale di Israele si prepara quindi a scendere in campo con uno spirito combattivo, pronta ad affrontare l’Italia. Ogni giocatore è chiamato a dare il massimo, non solo per cercare una vittoria, ma anche per onorare la propria patria e portare un messaggio di unità e speranza. La sfida di Udine rappresenta un’opportunità per il team e per l’intero popolo israeliano, un momento in cui il calcio può diventare un simbolo di resistenza e determinazione.

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