Oliver Bearman ha stupito il mondo. Il pilota britannico ha fatto impazzire tutti nel suo debutto in Formula 1 alla guida della Ferrari
Lo conoscevano in pochi, se non gli addetti ai lavori più vicini all’universo Ferrari. Lo conosceva benissimo invece Frederic Vasseur, il team principal di Maranello che lo ha scelto tra lo stupore generale per sostituire Carlos Sainz operato di appendicite nel gran premio dell’Arabia Saudita.
Oliver Bearman, diciotto anni – esperienza limitata finora alle gare della Formula 2 – ha lasciato tutti a bocca aperta conquistando sul circuito di Gedda uno straordinario e sorprendente settimo posto. Il diciottenne pilota inglese, all’esordio, si è lasciato alle spalle gente del calibro di Lewis Hamilton e Lando Norris.
Un esordio pazzesco che ha innescato dibattiti accesi e discussioni animate in tutto il Circus della Formula 1. In molti si domandano se in effetti un talento del genere non sia sprecato in Formula 2 e per quale ragione la Ferrari stessa, o comunque un altro team di primo piano, non decida di puntare subito su di lui.
Proprio colui che lo ha scelto lanciandolo nella mischia, Vasseur, ha frenato gli entusiasmi relativi al futuro immediato di Bearman. E a chi proponeva di rinunciare all’ingaggio di Hamilton nel 2025 per puntare subito sul diciottenne inglese, il manager francese ha risposto con toni piuttosto accesi.
Bearman non piace a tutti: l’attacco lascia senza parole
Dunque per Bearman quella in Arabia Saudita resterà come una breve e straordinaria parentesi: già nel prossimo fine settimana farà ritorno nel suo consueto habitat della Formula 2. Negli ultimi giorni si era parlato di un suo possibile approdo alla Haas nella prossima stagione al posto di uno tra Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg.
Ma è proprio l’esperto e navigato pilota tedesco a frenare le ambizioni di Bearman: le sue parole rilasciate in conferenza stampa suonano come un monito nei confronti del giovanissimo talento britannico. Il mondo della Formula 1 è un ambiente abbastanza chiuso e circoscritto, per emergere definitivamente c’è bisogno di tempo e pazienza.
Hulkenberg infatti avverte il diciottenne driver inglese: “Bearman in F1? Penso che sia troppo presto per dirlo – ha sentenziato la prima guida della Haas –. Lui ha un grosso lavoro da fare in F2 prima di tutto, perché se non va bene lì la gara di Gedda sarà dimenticata in due giorni. Quindi credo che ci sia un eccesso di pressione per lui per ottenere risultati in F2″.