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Atalanta trionfa 4-0 sulla Juventus e continua la corsa verso il vertice della Serie A

L’Atalanta ha dimostrato ancora una volta di essere una delle squadre più temibili della Serie A, infliggendo un pesante 4-0 alla Juventus nel match disputato allo Stadium di Torino. Con questa vittoria, i ragazzi di Gian Piero Gasperini mantengono il passo nelle zone alte della classifica, restando in scia di Inter e Napoli nella corsa scudetto. La partita, caratterizzata da un forte clima di contestazione nei confronti dei bianconeri, rappresenta un ulteriore passo indietro nella stagione della Juventus.

analisi della partita

La Juventus, guidata da Thiago Motta, si è presentata sul campo con un undici riconfermato rispetto alla gara precedente contro l’Hellas Verona, con Kolo Muani come punta centrale. Il giovane talento Yildiz, che ha recentemente mostrato grandi potenzialità, è riuscito a recuperare in extremis da problemi intestinali, mentre il difensore Gatti è stato schierato nonostante alcune preoccupazioni fisiche. Dall’altra parte, l’Atalanta ha schierato un tridente offensivo composto da Cuadrado, Retegui e Lookman, con gli ex giocatori del Torino, Bellanova e Zappacosta, a presidiare le corsie esterne.

Un momento significativo prima dell’inizio della partita è stato il tributo dei tifosi bianconeri a Bruno Pizzul, storico giornalista sportivo, con uno striscione commemorativo che ricordava la tragedia dell’Heysel del 1985. Questo gesto ha creato un’atmosfera di grande intensità emotiva prima del fischio d’inizio.

i momenti chiave del match

La partita è iniziata con un ritmo non troppo elevato, e dopo alcune opportunità da entrambe le parti, il primo episodio chiave si è verificato al 27′. Ecco i momenti salienti:

  1. Rigore per l’Atalanta: Dopo una punizione battuta da De Roon, il pallone è finito a Lookman. McKennie, nel tentativo di contendere la sfera a Djimsiti, ha toccato il pallone con il braccio, generando così un penalty. L’arbitro Sozza, dopo un lungo consulto con il VAR, ha deciso di concedere il rigore, trasformato da Retegui tra le proteste accese di Thiago Motta.

  2. Dominio dell’Atalanta: La Juventus è sembrata incapace di reagire, subendo la pressione degli avversari. Alla fine del primo tempo, i bianconeri si sono trovati in difficoltà, con l’Atalanta che ha registrato ben 12 tiri contro i soli 3 della Juve, senza che nessuna conclusione dei padroni di casa sia andata nello specchio della porta difesa da Carnesecchi.

  3. Gol di De Roon: Nella ripresa, un errore in fase di impostazione di Kelly ha avviato una ripartenza fulminea dell’Atalanta, culminata con il gol di De Roon. Questo secondo colpo ha demoralizzato ulteriormente la Juventus, che ha faticato a organizzarsi.

  4. Terzo e quarto gol: L’Atalanta ha trovato il terzo gol grazie a una splendida combinazione tra Kolasinac e Zappacosta. Con la Juventus ormai in balia degli avversari, Thiago Motta ha tentato di dare una scossa inserendo Vlahovic, ma il serbo non è riuscito a incidere positivamente, portando al quarto gol di Lookman, fissando il punteggio sul 4-0.

il futuro delle due squadre

Con questo risultato, lo Stadium ha iniziato a svuotarsi, un chiaro segnale di disapprovazione nei confronti della squadra bianconera. L’Atalanta, invece, ha festeggiato una vittoria che rappresenta un chiaro messaggio a tutte le rivali per il titolo. Con questa prestazione, la Dea si conferma come una delle formazioni più in forma del campionato, dimostrando solidità e un gioco offensivo che fa paura.

La lotta per lo scudetto si intensifica, con Inter e Napoli che ora devono guardarsi anche dagli orobici, che non sembrano intenzionati a mollare la presa. La stagione della Juventus, invece, si complica ulteriormente, con la necessità di trovare soluzioni rapide per risollevare il morale di una squadra in crisi. La contestazione dei tifosi e le difficoltà in campo pongono interrogativi sul futuro di Thiago Motta e sulla capacità della Juventus di rimanere competitiva in un campionato sempre più agguerrito.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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