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Atalanta in cerca di riscatto: De Roon e compagni sfidano il Cagliari per una vittoria fondamentale

La partita di domenica scorsa tra Atalanta e Cagliari ha lasciato i tifosi bergamaschi con un senso di delusione, chiudendosi con un deludente 0-0. Marten de Roon, centrocampista olandese dell’Atalanta, ha commentato l’incontro, evidenziando l’importanza di vincere quando si gioca in casa contro avversari come il Cagliari, noti per la loro difesa solida e per il tentativo di portare a casa almeno un punto.

“Se giochi in casa col Cagliari, tenendolo davanti alla sua area per 90 minuti, devi vincere”, ha dichiarato de Roon, esprimendo la frustrazione della squadra per non aver capitalizzato la predominanza territoriale. Nonostante l’Atalanta abbia mantenuto il possesso palla e creato alcune occasioni, il centrocampista ha sottolineato la difficoltà nel trovare l’ultimo passaggio decisivo. “Eravamo sempre vicino alla loro area ma senza trovare quasi mai l’ultimo passaggio. Il gioco c’è stato anche se siamo stati poco lucidi”, ha aggiunto.

le difficoltà nel costruire occasioni da gol

Una delle problematiche principali che l’Atalanta ha affrontato nelle ultime partite casalinghe è la difficoltà nel costruire occasioni da gol. De Roon ha spiegato: “Per vincere bisogna fare i gol e nelle ultime gare in casa stiamo faticando a costruire occasioni”. Il centrocampo, tradizionalmente punto di forza della squadra, deve ritrovare la propria brillantezza per sostenere l’attacco e garantire una maggiore incisività. La necessità di gestire la stessa rosa di giocatori è un fattore che contribuisce a questa situazione. “Difficile giochino sempre gli stessi. Questi sono due punti persi”, ha affermato l’olandese, evidenziando l’importanza di avere rotazioni più efficaci.

l’importanza della prossima sfida

Nonostante le difficoltà, de Roon ha voluto chiarire che non ama utilizzare la parola “stanchezza”. “Io mi sento abbastanza bene”, ha dichiarato, ma ha anche riconosciuto che l’assenza di alcuni giocatori chiave influisce sulla performance della squadra. “Contano un pochino gli assenti perché per noi sono importanti. Chi viene a Bergamo si abbassa tanto e sta a noi trovare le soluzioni e i movimenti giusti. Sta a noi migliorare dove fatichiamo”, ha detto.

Con lo sguardo rivolto al futuro, de Roon ha parlato della prossima sfida: il ritorno dei playoff di Champions League contro il Bruges. “Per martedì c’è una carica enorme, forse di più per quel rigore nel finale”, ha rivelato, sottolineando l’importanza di migliorare la prestazione rispetto all’andata. “Se ripetiamo quella fuori casa, non basta di certo”. È chiaro che l’Atalanta ha bisogno di una risposta immediata, e i giocatori sono chiamati a reagire per non vanificare gli sforzi fatti fino a questo punto.

il supporto dei tifosi

“Da domani testa a martedì, col favore del pubblico vogliamo giocare una partita di grande intensità ed energia”, ha dichiarato de Roon. La squadra bergamasca conta sull’apporto dei propri tifosi, noti per il loro calore e sostegno durante le partite casalinghe. La spinta del pubblico potrebbe rivelarsi fondamentale per superare l’ostacolo del Bruges e guadagnare un posto nella fase a gironi della Champions League.

Infine, de Roon ha commentato alcuni episodi controversi nel match contro il Cagliari, in particolare il gol annullato a Brescianini per una presunta spinta di Posch su Caprile. “L’ho appena rivisto: si può fischiare, non voglio entrare troppo negli episodi perché non ha senso”, ha detto, mostrando pazienza nei confronti delle decisioni arbitrali. Ha anche sollevato un punto interessante riguardo ai tempi di recupero: “Non ho capito perché Deiola abbia perso tre minuti per uscire e poi l’arbitro ne abbia dati quattro di recupero. In Inghilterra ho visto darne dodici e noi vorremmo continuare a giocare”.

In conclusione, l’Atalanta si trova in un momento cruciale della propria stagione, con la necessità di tornare alla vittoria in campionato e di affrontare con determinazione l’imminente sfida di Champions League. Con la carica giusta e il supporto dei tifosi, la squadra potrebbe ritrovare la strada verso il successo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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