Argentina: Il calcio in crisi tra sfide e speranze

Argentina: Il calcio in crisi tra sfide e speranze

Argentina: Il calcio in crisi tra sfide e speranze - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

22 Novembre 2025

Il calcio in Argentina sta vivendo un periodo di grande tensione, come confermato dalle dichiarazioni del noto allenatore Marcelo Bielsa, ex ct della nazionale argentina e attuale tecnico della nazionale uruguaya. Bielsa ha affermato che “il calcio non è più dei poveri”, evidenziando un problema crescente: il divario tra i club e i tifosi si amplifica giorno dopo giorno, mentre i ricchi tentano di appropriarsi di uno sport un tempo considerato il più popolare al mondo. Questa situazione ha portato a una lotta tra le istituzioni, rappresentate dalla AFA (Associazione del Calcio Argentino) guidata da Claudio “Chiqui” Tapia, e i tifosi, che si trovano sempre più in difficoltà economiche.

La crisi del calcio argentino

Nonostante la FIFA affermi di distribuire ricchezze nel mondo del calcio, molti non percepiscono i benefici di questa redistribuzione, alimentando un crescente malcontento tra i sostenitori. L’Argentina, campione del mondo a Qatar 2022, si trova ora a dover difendere il proprio titolo in un contesto politico e sportivo complesso. Con l’avvento di Javier Milei alla presidenza, si sono riaccesi dibattiti su temi controversi come l’introduzione delle società anonime sportive (SAD), un desiderio a lungo sognato dall’ex presidente Mauricio Macri. Milei, alleato di Trump, ha promesso ingenti investimenti nel calcio, ma molti si chiedono a quale prezzo.

La AFA si oppone fermamente all’adozione delle SAD, una posizione condivisa da storiche figure del calcio argentino come il defunto César Menotti, il primo allenatore a portare l’Argentina alla vittoria del Mondiale. Dall’altra parte, esponenti come Juan Sebastián Verón, presidente di Estudiantes de La Plata, sostengono la necessità di un cambiamento. Verón ha recentemente criticato la decisione della AFA di assegnare il titolo di campione della Liga Argentina a Rosario Central, un club che ha ottenuto il riconoscimento nonostante la controversia sul metodo di attribuzione.

Controversie e malcontento

Il riconoscimento a Rosario Central, che si è aggiudicato il titolo per aver totalizzato il maggior numero di punti nei tornei Apertura e Clausura, è stato accolto con scetticismo. Molti critici, tra cui Verón, hanno messo in dubbio la legittimità della votazione con cui la AFA ha conferito il titolo al club di Rosario. La decisione è stata presa in un momento critico, in cui la AFA è già sotto accusa per episodi di arbitraggio controversi.

Uno di questi episodi ha visto Barracas Central beneficiare di decisioni arbitrali discutibili, un club legato a Tapia. Questo ha sollevato interrogativi sull’integrità della AFA e sull’imparzialità degli arbitri, alimentando un clima di sfiducia tra i tifosi. La tensione è aumentata ulteriormente dopo un incontro tra Deportivo Morón e Deportivo Madryn, che ha visto un’esplosione di violenza tra la polizia e i giocatori, evidenziando i problemi di sicurezza che affliggono il calcio argentino.

Le reazioni e il futuro del calcio argentino

Claudio Tapia ha difeso la sua posizione di fronte alle critiche, affermando che è lui il primo a sentirsi colpito dagli errori arbitrali e che non è giusto puntare il dito solo contro di lui. Tuttavia, la sua difesa non ha placato le polemiche, soprattutto dopo la decisione di proclamare Rosario Central campione della Liga, che ha suscitato un’ondata di vandalismo contro murales dedicati ai trionfi dell’Argentina.

Questa situazione di crisi ha spinto molti a esprimere il proprio malcontento, con scritte offensive sui murales che celebrano la vittoria della nazionale in Qatar. Frasi come “Chiqui mafia” e “Il Mondiale più costoso della storia” sono comparse, rivelando un profondo disincanto nei confronti della dirigenza e della gestione del calcio argentino. Il presidente della Liga Spagnola, Javier Tebas, ha espresso la sua solidarietà all’Argentina, sottolineando come la situazione attuale del calcio argentino lo faccia “soffrire”.

Tuttavia, la retorica di Tapia non riesce a mascherare le difficoltà interne che il calcio argentino sta affrontando. Le parole di Bielsa risuonano come un campanello d’allarme: il calcio, un tempo simbolo di speranza e unità per le classi popolari, si trova ora in una posizione precaria, minacciato da interessi economici che sembrano prevalere sulla passione e sull’identità culturale che lo caratterizzano. In un paese dove il calcio è più di uno sport, ma un vero e proprio stile di vita, la lotta per il futuro del gioco è appena cominciata.

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