Ardituro: le sfide del calcio tra sport e ombre mafiose

Ardituro: le sfide del calcio tra sport e ombre mafiose

Ardituro: le sfide del calcio tra sport e ombre mafiose - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

2 Dicembre 2025

Il mondo del calcio, spesso celebrato come simbolo di passione e unità, nasconde una realtà inquietante: il legame tra mafie e calcio. Durante il convegno “Le mafie nello sport. Lo sport contro le mafie” all’Università Lumsa, Antonio Ardituro, sostituto procuratore nazionale presso la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha messo in luce questa problematica. Le sue dichiarazioni fungono da campanello d’allarme, evidenziando la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni sportive e della società civile.

il mondo del calcio e la legalità

Ardituro ha sottolineato come il calcio sembri vivere in una bolla, estranea al controllo della legalità che permea altri settori. “Se non c’è una forma di reazione a quel principio per cui il mondo del calcio si sente fuori dal contesto del controllo di legalità,” ha affermato, “è chiaro che il fenomeno continuerà a crescere.” Questo mette in evidenza un atteggiamento di indifferenza o di risposta timida da parte delle istituzioni sportive nei confronti delle infiltrazioni mafiose.

il legame tra tifoserie e criminalità

Un aspetto cruciale è il legame tra le società di calcio e le tifoserie organizzate, che spesso sfocia in relazioni malsane. Le curve, considerate “zone extraterritoriali”, diventano luoghi dove le leggi sembrano non avere effetto, permettendo alle organizzazioni criminali di operare senza timore di sanzioni. In queste aree, possono avvenire attività illecite, come:

  1. Gestione dei parcheggi
  2. Sicurezza negli stadi
  3. Vendita di biglietti

Queste pratiche alimentano un vero e proprio mercato nero, arricchendo le casse delle mafie.

la necessità di un cambiamento

Ardituro ha avvertito che le risposte delle autorità sportive sono troppo blande. Senza una presa di coscienza collettiva e un intervento deciso, la situazione potrebbe peggiorare. La lotta contro le mafie nel calcio non è un tema nuovo; ci sono stati tentativi di affrontare il problema, ma spesso questi sforzi sono stati vanificati dalla mancanza di coordinamento e dalla scarsa volontà di affrontare questioni scomode.

Inoltre, è fondamentale che le istituzioni sportive adottino un approccio rigoroso nei confronti delle società e dei tesserati. La creazione di normative più severe e meccanismi di controllo efficaci è essenziale per garantire che il calcio torni a essere un luogo di gioia e inclusione, piuttosto che un terreno fertile per attività illecite.

Ardituro ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione tra forze dell’ordine, istituzioni sportive e comunità locali. Solo attraverso un lavoro sinergico sarà possibile affrontare le infiltrazioni mafiose e restituire al calcio la sua dignità. La formazione e la sensibilizzazione dei giovani sono cruciali affinché possano riconoscere i segnali di avvertimento e non cadere preda di queste organizzazioni criminali.

Infine, il ruolo dei media è fondamentale nel denunciare e sensibilizzare l’opinione pubblica su queste problematiche. I giornalisti devono informare ed educare il pubblico, contribuendo a creare una cultura della legalità nel mondo del calcio.

In sintesi, le parole di Ardituro sono un invito a riflettere sulla reale situazione del calcio in Italia e sulla necessità di un cambiamento significativo. La lotta contro le mafie nel mondo dello sport richiede un impegno collettivo che coinvolga istituzioni, tifosi, società e società civile. Solo così sarà possibile garantire un futuro più pulito e trasparente per il calcio, restituendo a questo sport il suo valore autentico e il suo potere di unione e coesione sociale.

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