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Ahanor: il valore di mercato non mi distrae dal mio obiettivo con l’Atalanta

Honest Ahanor, giovane talento dell’Atalanta, ha recentemente rilasciato alcune dichiarazioni durante la sua presentazione ufficiale a Zingonia, attirando l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori. A soli 17 anni, il difensore mancino ha già un prezzo di mercato che sfiora i 20 milioni di euro, un valore che, per molti, sarebbe motivo di pressione. Tuttavia, Ahanor sembra avere le idee chiare: “Il mio prezzo è uno stimolo per la fiducia ricevuta da una società come l’Atalanta. Sono cifre di cui a un ragazzo di 17 anni deve importare poco, devo pensare ad andare in campo e giocare”, ha affermato. Questa mentalità mostra una matura consapevolezza e un approccio positivo nei confronti della sua carriera.

la determinazione di un giovane talento

Il giovane calciatore, acquistato dal Genoa per 16 milioni di euro più 4 di bonus, non si lascia intimidire dalla grande attenzione mediatica e dalle aspettative che lo circondano. “Non ho paura, sono in un ambiente fantastico con persone per bene. Posso contare sempre su un appoggio”, ha continuato Ahanor, evidenziando il sostegno che riceve da parte della società e dei compagni di squadra. La sfida della Champions League, che l’Atalanta affronterà nella prossima stagione, è per lui un’entusiasmante opportunità: “Se arriverà la accoglierò come merita”.

Ahanor non è solo un difensore, ma un giocatore versatile, capace di adattarsi a diverse posizioni in campo. “Sono qua per dare una mano alla squadra. La scelta di venire qui è per il progetto adatto a me, la questione del ruolo è relativa. Se serve che continui a fare l’esterno farò l’esterno, altrimenti il difensore. Ho la caratteristica di appoggiare la fase d’attacco comunque”, ha spiegato. Questa flessibilità potrebbe rivelarsi cruciale per il mister, che potrebbe utilizzare Ahanor in vari modi a seconda delle necessità tattiche.

le origini e il percorso calcistico

Le origini di Ahanor sono interessanti e raccontano molto della sua personalità. Nato ad Aversa, ha seguito la madre a Genova quando aveva solo un anno. Qui, ha iniziato a coltivare la sua passione per il calcio: “Stavo in un’abbazia con un campetto a sette sopra: ci hanno aperto una scuola calcio, ho chiesto di poter giocare con loro e dopo tre anni sono andato al Genoa”. Questa storia di determinazione e iniziativa giovanile è un esempio di come il talento possa emergere anche da contesti non convenzionali.

Ahanor ha anche condiviso le sue esperienze con l’ex allenatore del Genoa, Patrick Vieira, con il quale ha esordito tra i professionisti a soli 16 anni. “Sto trascorrendo giorni fantastici perché vivo e lavoro con persone perbene, che mi consentono di non pensare ad altro che andare a scuola e giocare”, ha commentato, evidenziando l’importanza di un buon ambiente di lavoro per la crescita personale e professionale. La transizione a un nuovo club e un nuovo allenatore, Ivan Juric, sembra essere stata affrontata con entusiasmo. “Con Juric cerco di dare più dimensioni al mio gioco e di diventare un difensore migliore: di lui ho subito notato la grande intensità negli allenamenti”, ha dichiarato.

la scelta dell’atalanta

Nonostante le molteplici offerte arrivate da altri club, Ahanor ha scelto l’Atalanta senza esitazione: “Mi trovo in una piazza molto importante, mi volevano altre squadre ma appena ho sentito che c’era l’Atalanta non ho avuto dubbi”. Questa scelta evidenzia non solo la fiducia che ripone nella società bergamasca, ma anche una chiara visione del proprio percorso di carriera. L’Atalanta, nota per il suo approccio innovativo nella valorizzazione dei giovani talenti, rappresenta un palcoscenico ideale per un giocatore con le sue ambizioni.

La stagione che si appresta a iniziare promette di essere ricca di sfide e opportunità per Ahanor. Con il campionato di Serie A e la competizione europea all’orizzonte, il giovane difensore avrà la possibilità di dimostrare il proprio valore e contribuire al successo della sua nuova squadra. La pressione legata al suo prezzo di mercato sembra essere solo un elemento secondario rispetto alla sua passione per il gioco e alla determinazione di emergere nel panorama calcistico italiano e internazionale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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