Ieri sera, durante una partita che avrebbe dovuto rappresentare un momento di celebrazione e sportività, la schiacciatrice del Monviso Volley di Pinerolo, Adhu Malual, ha vissuto un’esperienza profondamente dolorosa e umiliante. Con un post carico di emozione su Instagram, ha deciso di rendere pubblica la sua esperienza di insulti razzisti ricevuti da parte di una parte del pubblico che, in teoria, dovrebbe sostenere la propria squadra. “Ieri sera ho giocato in casa. E non mi sono sentita a casa”, ha esordito la giocatrice, sottolineando un sentimento di estraneità e incomprensione.
un’esperienza di esclusione
Adhu Malual, nata da genitori sudanesi ma cresciuta in Italia, ha condiviso un’esperienza che, purtroppo, non è nuova nel mondo dello sport. Con una carriera che si estende per oltre dodici anni, la giovane atleta ha dichiarato di non aver mai subito un trattamento simile da parte del pubblico. “In 12 anni di carriera non avevo mai assistito né vissuto sulla mia pelle un atteggiamento del genere”, ha scritto Malual, evidenziando il contrasto tra le aspettative di un sostegno caloroso e l’atteggiamento ostile che ha sperimentato durante la partita contro Macerata.
Il post di Malual non si limita a descrivere l’accaduto, ma denuncia un problema più ampio che affligge non solo il mondo dello sport, ma la società in generale. “Insulti, fischi costanti, offese personali e sì, commenti razzisti, rivolti non solo a me ma anche ai miei familiari sugli spalti”, ha lamentato la giocatrice, rivelando un clima di ostilità che ha accompagnato ogni punto della partita. Queste parole risuonano come un grido di allerta contro la normalizzazione di comportamenti discriminatori, chiedendo attenzione e responsabilità da parte di tutti.
l’orgoglio di essere italiana
Nonostante l’episodio doloroso, Malual ha voluto esprimere il suo orgoglio di essere italiana. “Sono fiera di essere italiana. Sono fiera di giocare in uno dei campionati più forti al mondo. Sono fiera di indossare la maglia azzurra”, ha affermato. La sua passione per il paese che la ospita è palpabile, ma il suo messaggio è chiaro: “Non permetterò a nessuno di mettere in discussione questo amore”. Queste parole possono fungere da esempio per molti, dimostrando che l’identità nazionale può essere complessa e sfumata, e che è possibile sentirsi parte di una comunità pur vivendo esperienze di esclusione.
un appello all’unità
La denuncia di Malual si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro il razzismo nello sport. Negli ultimi anni, diversi atleti di origine straniera hanno sollevato la voce contro episodi simili, evidenziando come il razzismo continui a essere un problema serio nelle competizioni sportive. Nonostante i progressi, la strada da percorrere per garantire un ambiente inclusivo e rispettoso è ancora lunga. Le parole di Malual risuonano come un appello all’unità e alla solidarietà, invitando i tifosi a riflettere sul proprio comportamento e sulle conseguenze delle proprie azioni.
la determinazione di andare avanti
La giocatrice ha concluso il suo post con una nota di determinazione: “Io continuerò a fare il mio lavoro. Con dignità. Con professionalità. Con rispetto per questo sport”. Questa affermazione non è solo un’affermazione di intenti, ma rappresenta anche una sfida a chiunque pensi che il razzismo possa essere tollerato. “Il silenzio, davanti a certi comportamenti, non è più un’opzione”, ha sottolineato, richiamando tutti a prendere posizione contro l’ingiustizia.
L’episodio vissuto da Malual ha già suscitato reazioni nel mondo del volley e oltre. Molti atleti, allenatori e appassionati hanno espresso il loro sostegno, sottolineando la necessità di combattere il razzismo non solo con parole, ma con azioni concrete. Alcuni club sportivi hanno avviato campagne contro la discriminazione, cercando di educare i propri tifosi e creare un ambiente più accogliente e inclusivo. È fondamentale che queste iniziative vengano amplificate e supportate, affinché episodi come quello subito da Malual non si ripetano.
In un momento in cui lo sport può svolgere un ruolo cruciale nella promozione della diversità e dell’inclusione, è essenziale che tutti, dai dirigenti ai tifosi, si impegnino attivamente per combattere il razzismo. La voce di Adhu Malual rappresenta non solo la sua personale lotta, ma anche quella di molti altri atleti che affrontano discriminazione e pregiudizi. La sua esperienza dovrebbe servire da monito, affinché ci si unisca tutti in un’unica comunità, dove il rispetto e l’accettazione siano i valori fondanti.
