Il mondo della Formula 1 vive una fase di calma apparente in vista della prossima stagione, ma un clamoroso addio scuote tutti
Il mondo della Formula 1 ha chiuso le porte sul 2023 con la sensazione che almeno per la prossima stagione sarà molto difficile insidiare Max Verstappen e la Red Bull. Per questo c’è chi sta lavorando comunque duramente in fabbrica e galleria del vento, ma anche chi ha deciso ufficialmente di dire addio.
In fondo i numeri parlano molto chiaramente a favore del tre volte campione del mondo. L’olandese ha vinto infatti 34 delle ultime 44 gare nel mondiale e altre 4 hanno fatto registrare il successo di Sergio Perez. Come a dire che gli altri, a cominciare dalla Ferrari e dalla Mercedes, hanno raccolto solo briciole.
Questo però non significa che a Maranello, come in altri team, l’inverno passerà invano. I tecnici delle Rosse da mesi lavorano sul nuovo progetto tecnico guidato per la prima volta concretamente da Frederic Vasseur. Il team principal francese ha anche cominciato una poderosa campagna acquisti tra ingegneri e motoristi per aprire veramente un ciclo e i risultati si vedranno nel 2025.
Intanto però nelle ultime ore è arrivata la conferma direttamente da Enrico Cardile. Il direttore tecnico di Maranello, a margine della cerimonia per i Caschi d’Oro e Volanti ACI, ha spiegato come sarà il nuovo corso. Una monoposto con idee e soluzioni diverse dalla SF-23 che andrà in pensione senza rimpianti e così i tifosi possono rialzare la testa.
Addio in Formula Uno: non è riuscito a vincere, meglio il ritorno al passato
Se la Ferrari ha sposato comunque la linea della continuità nel suo staff tecnico, non così è per altre squadre al via nella prossima stagione. Una su tutte, la Alpine che da troppo tempo vive nel limbo. Così la direzione Renault, guidata dall’ad italiano Luca de Meo, ha deciso per un nuovo cambio ai vertici della parte sportiva in Formula 1.
Ad andarsene per primo è Davide Brivio, uomo che è riuscito a rivoluzionare il mondo della MotoGP ma non quello della F1. Il manager brianzolo aveva lasciato nel 2020 la Suzuki, fresca vincitrice della MotoGP con Joan Mir, per una nuova avventura come racing director Alpine, ma non è mai stato messo nelle reali condizioni di incidere.
Così a 60 anni e alla fine naturale del suo contratto, cambia aria per cercare esperienze diverse. “Vorrei ringraziare Alpine per avermi dato l’opportunità di vivere un’esperienza in Formula 1, che era il mio desiderio. Sono grato per aver accolto il mio desiderio di perseguire altre opportunità che potrebbero (e spero che lo faranno) presentarsi in futuro”, ha commentato.
In effetti sarà così perché la sua professionalità non può essere sprecata. Brivio nel 2004 era riuscito a strappare Valentino Rossi alla Honda e con lui aveva vinto ben quattro mondiali, fino al 2009. Poi con ikl passaggio del Dottore alla Ducati era diventato consulente della VR46 e manager di Rossi. Ma nel 2013, la chiamata di Suzuki che aveva risollevato.
Ora lo stesso potrebbe succedere alla Honda HRC. Perché da tempo si inseguono voci di un suo ingaggio da parte della Casa nipponica in profonda crisi. Dopo l’addio di Marc Marquez potrebbe toccare a lui come team manager e ritroverebbe anche un pezzoi della famiglia Rossi con Luca Marini in sella.