Calcio

Addio Beckenbauer: forse non tutti sanno che il “Kaiser” tifava per una italiana…

Addio “Kaiser”. La Germania del calcio piange il suo ultimo imperatore. Franz Beckenbauer ha lasciato questo mondo e un vuoto incolmabile in chi ama il calcio. Il più grande giocatore tedesco se n’è andato a 78 anni, cinquanta giorni dopo Bobby Charlton e tre dopo Mario Zagallo.

Sliding doors: al Bayern, ma voleva giocare per il Monaco 1860

Beckenbauer è fra i pochi eletti ad avere vinto tutto il vincibile in carriera. Eppure diceva di sé stesso di essere stato “semplicemente fortunato” ad aver iniziato a giocare a calcio quando in Germania nascevano le prime strutture professionistiche. Erano gli anni ’60: Franz era un giovane tedesco del secondo dopoguerra determinato a realizzare i propri sogni. Fortunato è stato senza alcun dubbio il Bayern quando un giovane Beckenbauer, che avrebbe voluto giocare nel Monaco 1860, entra in campo al posto di un coetaneo del 1860, ma riceve un ceffone: quanto basta per non far parte di una squadra in cui non si rispecchia. Dunque, non sceglie di vestire la maglia del Bayern. Tutto il resto è storia. Da giocatore, cinque titoli in Bundesliga, quattro Coppe di Germania, una Coppa delle Coppe, tre Coppe dei Campioni. Con la nazionale, l’Europeo del 1972 e il Mondiale del 1974. Alla guida della nazionale, il Mondiale del 1990 e una Coppa UEFA e una Bundesliga con il Bayern Monaco. È anche fra i pochi ad aver vinto in due continenti. Nel 1977, trentaduenne, passa ai New York Cosmos, per tre stagioni vincendo altrettanti titoli nordamericani.

Kaiser Franz Beckenbauer e l’Italia: tifoso della Juventus

Immagine | Epa

Il rapporto con l’Italia è un controverso mix di gioie e dolori. Perde la semifinale del 1970 da giocatore, si rifà da allenatore sollevando la Coppa del Mondo a Roma nel 1990 e poi ha una nuova cocente delusione nel 2006, quando nel mondiale che ha organizzato in casa, si vede sfilare la finale proprio dalla nazionale di Lippi che solleverà la Coppa a Berlino. A livello di club, invece, per sua stessa ammissione, una simpatia per la Juventus. La squadra più vincente d’Italia è considerata dal Kaiser “affine” al suo Bayern Monaco, che ne apprezza la continuità di successi e la tradizione: “Sono un tifoso bianconero perché la Juventus è il club che ha vinto di più nella storia del calcio italiano. Insomma un po’ come lo è il Bayern da noi in Germania. E come il Bayern Monaco, ha sempre avuto campioni e allenatori di grandissimo livello. Per questo motivo da sempre sono un suo sostenitore”.

 

 

Luigi Pasquale Pellicone

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