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Addio a Franco Cresci, la voce storica del nostro club di Bologna

La scomparsa di Franco Cresci, avvenuta questa mattina all’età di 80 anni, ha lasciato un segno profondo nel cuore di tutti i tifosi del Bologna FC 1909 e nel mondo del calcio. Cresci, che ha indossato con orgoglio la maglia rossoblù dal 1968 al 1979, era un difensore di grande talento, noto per la sua capacità di leggere il gioco e per la sua determinazione in campo. La società bolognese ha espresso il suo cordoglio attraverso un post sul sito ufficiale, sottolineando l’importanza del suo contributo alla storia del club.

La carriera e i successi di Cresci

Con 404 presenze complessive tra campionato e coppe, Cresci si colloca al sesto posto nella classifica dei giocatori con più partite disputate nella storia del Bologna. Solo i leggendari Bulgarelli, Roversi, Reguzzoni, Nervo e Perani lo precedono in questa speciale graduatoria, attestando la sua longevità e il suo impatto nel club. La sua carriera è stata caratterizzata da una costante presenza e dalla capacità di adattarsi a diverse situazioni di gioco, rendendolo un pilastro della difesa rossoblù.

Durante il suo periodo al club, Cresci ha partecipato alla conquista di:

  1. Due Coppe Italia (1970 e 1974)
  2. Una Coppa di Lega Italo-Inglese (1970)

Questi trofei hanno segnato un’epoca di grande gloria per la squadra emiliana.

Un difensore polivalente

Franco Cresci ha formato una delle coppie di terzini più celebri del calcio italiano insieme a Tazio Roversi. Insieme, hanno rappresentato una vera e propria roccaforte per la squadra, contribuendo in modo significativo ai successi del Bologna negli anni Settanta. Cresci era conosciuto per il suo stile di gioco aggressivo e per la sua abilità nel marcare gli avversari, ma anche per la sua capacità di inserirsi nell’azione offensiva, creando opportunità per i compagni di squadra. Era un “marcatore puro”, capace di adattarsi sia al ruolo di laterale che a quello di centrale.

Un legame indissolubile con Bologna

Nato a Bologna il 28 ottobre 1942, Cresci ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili del Bologna, prima di esordire in prima squadra. La sua determinazione e il suo talento lo hanno portato rapidamente a farsi notare, diventando un elemento fondamentale per il team. La sua carriera è proseguita anche dopo il Bologna, con esperienze in altri club, ma il legame con il Bologna è rimasto indissolubile.

Il Bologna FC 1909 ha voluto esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e apprezzare Franco Cresci. “Con Franco perdere uno dei figli più cari”, ha scritto il club, evidenziando l’importanza che il difensore ha avuto non solo sul campo, ma anche all’interno della comunità bolognese.

L’impatto di Cresci va oltre le statistiche e i trofei. Egli rappresentava un’epoca d’oro per il Bologna, un periodo in cui il club si affermava come una delle squadre più temute del panorama calcistico italiano. Cresci, con la sua personalità e il suo carisma, ha saputo incarnare i valori di lealtà, impegno e passione che caratterizzano il club.

La memoria di Franco Cresci rimarrà viva, un faro per il club e per tutti i suoi sostenitori, che continueranno a onorare il suo contributo alla storia del Bologna.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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