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Addio a Agabio, il leggendario presidente della Federginnastica

È con profondo rammarico che apprendiamo della scomparsa di Riccardo Agabio, avvenuta all’età di 89 anni. La notizia ha scosso il mondo dello sport italiano e internazionale, dato il suo straordinario contributo e il suo indiscusso ruolo nella storia della ginnastica. Agabio è stato un punto di riferimento non solo per gli atleti, ma anche per gli allenatori e gli appassionati di questo sport, che ha contribuito a far crescere e affermare a livello globale.

la carriera di riccardo agabio

Agabio ha ricoperto la carica di presidente della Federazione Ginnastica d’Italia (FGI) dal 2000 al 2016, un periodo durante il quale la ginnastica italiana ha raggiunto traguardi straordinari. La sua gestione è stata caratterizzata da successi senza precedenti, tra cui:

  1. Cinque medaglie olimpiche: l’oro di Igor Cassina alla sbarra, l’argento e il bronzo della squadra di ritmica, e i bronzi di Yuri Chechi e Matteo Morandi agli anelli.
  2. Sette quarti posti nelle rassegne olimpiche.
  3. 409 podi tra mondiali, europei e coppe del mondo, oltre a 85 medaglie nelle categorie juniores.

Questi risultati hanno fatto sì che l’Italia si affermasse come una potenza nel panorama ginnico internazionale.

un atleta e un dirigente esemplare

Nato a Cagliari, Agabio ha iniziato la sua carriera come ginnasta, esordendo in Nazionale ai Campionati Mondiali di Roma nel 1954. Ha partecipato anche ai Giochi del Mediterraneo di Barcellona nel 1955, dove conquistò la medaglia d’oro a squadre, e ai Campionati Europei di Parigi nel 1957. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, si è dedicato all’insegnamento e alla formazione delle nuove generazioni di ginnasti, ricoprendo ruoli di responsabilità come quello di Direttore Tecnico Nazionale della Ginnastica Artistica femminile fino al 1983.

Oltre ai suoi successi come atleta e dirigente, Agabio è stato anche un membro attivo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Nel 2005 è diventato membro della Giunta Nazionale e l’anno successivo è stato nominato Vice Presidente Vicario. Dopo le dimissioni di Gianni Petrucci nel 2012, ha assunto il ruolo di reggente del CONI fino all’elezione di Giovanni Malagò nel febbraio 2013.

l’eredità di riccardo agabio

Riccardo Agabio è stato insignito di numerosi riconoscimenti nel corso della sua vita. Tra questi, spicca il titolo di Commendatore della Repubblica Italiana per meriti sportivi, un riconoscimento che testimonia il suo contributo allo sport e alla promozione della ginnastica in Italia. Nel 2018, per coronare una carriera straordinaria, gli è stato conferito il Collare d’Oro, la massima onorificenza sportiva italiana.

La figura di Agabio trascende il suo ruolo di dirigente; è stato anche un mentore e un esempio per innumerevoli ginnasti e allenatori. La sua dedizione e la sua passione per la ginnastica hanno ispirato generazioni di atleti, molti dei quali hanno raggiunto traguardi importanti sotto la sua guida. La sua eredità vivrà attraverso i risultati e le vittorie dei ginnasti italiani che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui.

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha onorato la memoria di Agabio disponendo un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive del weekend successivo alla sua scomparsa. Questo gesto sottolinea l’importanza della sua figura nel panorama sportivo italiano e il rispetto che ha guadagnato nel corso della sua carriera.

In un momento di grande tristezza, è importante ricordare non solo i successi e le medaglie che ha contribuito a conquistare, ma anche il suo spirito di dedizione e il suo amore per lo sport. Riccardo Agabio non sarà solo ricordato per i suoi successi, ma per il suo impegno incessante nel migliorare la ginnastica italiana e per la passione che ha trasmesso a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. La sua memoria vivrà attraverso gli atleti che continueranno a lottare per i loro sogni, ispirati dai valori che lui ha sempre sostenuto.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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