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Abodi: semplificare le presentazioni dei progetti di servizio civile per un impatto maggiore

Abodi: semplificare le presentazioni dei progetti di servizio civile per un impatto maggiore - ©ANSA Photo

Il Servizio Civile Universale (SCU) rappresenta un’importante opportunità per i giovani italiani, permettendo loro di contribuire attivamente alla comunità e di acquisire competenze preziose. In un contesto in cui la partecipazione giovanile è sempre più cruciale, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha annunciato significative novità riguardanti le modalità di presentazione dei programmi e dei progetti SCU per il 2025. Questi cambiamenti mirano a semplificare il processo, rendendolo più accessibile per gli enti coinvolti e per i giovani aspiranti volontari.

Recentemente, il Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU ha pubblicato l’Avviso di progettazione per il 2025, con scadenza fissata al 14 luglio. Questa comunicazione segna un passo significativo verso la semplificazione del sistema, rendendo l’esperienza di servizio civile più fluida e meno burocratica. “Con le nuove indicazioni, tutto il sistema fa un altro passo in avanti”, ha dichiarato Abodi, evidenziando l’importanza di rendere l’esperienza di Servizio Civile Universale il più accessibile possibile.

Digitalizzazione e semplificazione

Una delle principali novità riguarda la digitalizzazione completa della presentazione dei programmi. Questo cambiamento rappresenta un’evoluzione importante, considerando l’attuale contesto tecnologico. Abodi ha spiegato che “oltre a una revisione complessiva delle modalità di presentazione dei nuovi progetti, alcune voci sono state semplificate”, tra cui quelle sulla coprogrammazione e la coprogettazione. Questi passaggi sono stati eliminati per rendere più chiara e univoca la titolarità dei progetti in capo agli enti SCU, facilitando così il processo di presentazione e approvazione.

Coinvolgimento delle Regioni

Un altro aspetto significativo delle nuove direttive è il coinvolgimento attivo delle Regioni e delle Province autonome nella valutazione dei progetti. Questo cambiamento è stato sancito dall’Accordo quadro stipulato tra il Governo e le Regioni, nonché le Province autonome di Trento e Bolzano, lo scorso 18 dicembre 2024. L’obiettivo è garantire che le esigenze locali siano adeguatamente considerate, affinché il servizio civile possa rispondere in modo efficace alle sfide specifiche delle varie comunità.

Abodi ha sottolineato che queste misure rappresentano un passo significativo verso la completa attuazione della riforma del Servizio Civile Universale. La riforma si propone di rivitalizzare il servizio civile, rendendolo non solo un’opportunità di volontariato, ma anche un’importante esperienza formativa e professionale per i giovani.

Opportunità internazionali

Questi cambiamenti non si limitano ai confini nazionali. Infatti, il Ministro ha annunciato un’ulteriore valorizzazione della cooperazione italo-francese, prevista dal Trattato del Quirinale del 26 novembre 2021. Questa iniziativa prevede 75 posti finanziabili all’estero per gli enti con sedi di servizio civile in Francia, offrendo ai giovani italiani l’opportunità di vivere un’esperienza internazionale di grande valore.

Il Servizio Civile Universale gioca un ruolo cruciale nel promuovere la cittadinanza attiva e l’impegno sociale tra i giovani. Le riforme annunciate da Abodi sono destinate a rendere questo percorso ancora più interessante e fruibile, incentivando i giovani a partecipare attivamente. Con la semplificazione delle procedure e il rafforzamento della cooperazione tra enti e istituzioni, ci si aspetta un incremento della partecipazione giovanile ai progetti di SCU.

In sintesi, le nuove indicazioni per la presentazione dei progetti di Servizio Civile Universale delineano un futuro promettente per i giovani italiani. Questi cambiamenti rappresentano un investimento nel capitale umano del Paese, garantendo che il servizio civile continui a svolgere un ruolo fondamentale nella formazione delle nuove generazioni.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,