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Abodi: il nostro impegno per lo sport nei luoghi di disagio

Durante il recente Question Time alla Camera dei Deputati, Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, ha delineato una visione chiara e ambiziosa per il futuro dello sport in Italia, ponendo particolare attenzione all’importanza di rendere l’attività sportiva accessibile a tutti, in particolare nei territori più svantaggiati. “Ci siamo posti l’obiettivo di seguire la Costituzione come stella polare”, ha affermato Abodi, sottolineando come il riconoscimento del valore educativo e sociale dello sport debba essere una priorità per il governo.

l’importanza dello sport nel benessere sociale

Il Ministro ha evidenziato come lo sport rappresenti non solo un’opportunità per il benessere psico-fisico degli individui, ma anche un mezzo per celebrare il talento e il merito. Tuttavia, ha messo in guardia sull’importanza di non perdere di vista l’impatto sociale dello sport e la necessità di un consolidamento della base sociale. Questo implica un impegno concreto nelle aree di disagio, dove l’accesso all’attività sportiva è spesso limitato.

costruire infrastrutture sportive accessibili

Nel suo intervento, Abodi ha sottolineato il desiderio del governo di radicare l’offerta sportiva anche nei piccoli centri. Questo è un aspetto cruciale, soprattutto considerando che in molte zone del Paese, in particolare nel Sud Italia, le infrastrutture sportive sono carenti. Secondo il Ministro, è fondamentale costruire spazi sportivi che siano non solo accessibili, ma anche sostenibili finanziariamente e a disposizione di un numero sempre maggiore di persone.

A tal proposito, Abodi ha annunciato che il governo ha messo a disposizione una prima dotazione finanziaria di 30 milioni di euro per le famiglie con un ISEE al di sotto dei 15.000 euro. Questa misura è stata pensata per contrastare l’abbandono sportivo, un fenomeno che colpisce molti giovani, soprattutto quelli provenienti da famiglie a basso reddito. Il Ministro ha riconosciuto che ci sono stati molti esperti e “maestri” che hanno criticato le politiche passate, ma ha anche sottolineato l’importanza di passare dalle parole ai fatti.

progetti emblematici per il futuro dello sport

Uno dei progetti emblematici citati da Abodi è quello dei 1.549 playground realizzati nei comuni del Sud con meno di 10.000 abitanti. Queste strutture rappresentano un esempio tangibile dell’impegno del governo e della sua progettualità nel promuovere l’attività sportiva nei luoghi più bisognosi. I playground sono spazi aperti, dove i giovani possono praticare sport, socializzare e sviluppare abilità fondamentali per la loro crescita personale e sociale.

Il Ministro ha anche messo in evidenza come lo sport possa svolgere un ruolo cruciale nel contrasto a fenomeni di disagio giovanile, fungendo da strumento di integrazione e coesione sociale. In un’epoca in cui molti giovani si trovano ad affrontare sfide come la solitudine, l’isolamento e la mancanza di opportunità, l’attività sportiva offre un’alternativa positiva, creando comunità e opportunità di apprendimento.

Abodi ha parlato dell’importanza di costruire un sistema sportivo che non si limiti a soddisfare le esigenze delle élite, ma che sia realmente inclusivo e in grado di rispondere alle necessità di tutti. Questo richiede un approccio strategico, che preveda investimenti mirati, collaborazioni tra istituzioni locali e nazionali e il coinvolgimento delle comunità.

Inoltre, il Ministro ha enfatizzato la necessità di migliorare le infrastrutture esistenti e di crearne di nuove, affinché siano non solo accessibili, ma anche sostenibili nel lungo termine. La sfida è quella di garantire che le strutture sportive non diventino un onere per le comunità, ma piuttosto un patrimonio da valorizzare e utilizzare per il bene comune.

Infine, Abodi ha concluso il suo intervento con un appello all’azione, invitando tutti gli attori coinvolti – dalle istituzioni alle associazioni sportive, fino ai cittadini – a unirsi in uno sforzo collettivo per costruire un futuro migliore per il nostro paese attraverso lo sport. Ha ribadito che “più delle mie parole parleranno i fatti”, sottolineando la determinazione del governo a trasformare queste visioni in realtà.

In un contesto complesso come quello attuale, dove le sfide sociali ed economiche sono molteplici, l’impegno per uno sport accessibile e inclusivo rappresenta non solo una necessità, ma anche un’opportunità per costruire una società più coesa e solidale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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