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A Singapore brillano tre azzurri nei tuffi da grandi altezze ai Mondiali

Singapore si appresta a diventare il palcoscenico di un evento che promette emozioni forti e adrenalina pura: i Mondiali di tuffi da grandi altezze. Dal 3 al 6 agosto 2023, il Palawan di Sentosa accoglierà atleti da tutto il mondo, pronti a sfidarsi da altezze vertiginose, con una piattaforma che raggiunge i 27 metri. La competizione vedrà la partecipazione di 16 donne e 23 uomini, determinati a dimostrare il loro coraggio e la loro abilità in questo sport estremo.

L’Italia sarà rappresentata da tre talentuosi atleti: Elisa Cosetti, Andrea Barnabà e Davide Baraldi. Questi giovani tuffatori parteciperanno al loro terzo campionato mondiale, dopo le esperienze in Giappone a Fukuoka e a Doha. La loro presenza è il risultato di un progetto di crescita e sviluppo avviato diversi anni fa, mirato a formare una squadra di tuffatori di alto livello internazionale.

La preparazione degli azzurri

Il direttore tecnico della squadra italiana, Oscar Bertone, ha espresso la sua soddisfazione per i progressi compiuti dagli atleti. Ha dichiarato: “Si tratta di un progetto partito da lontano, con ragazzi che erano ancora minorenni. Speriamo di raccogliere i frutti seminati durante questo mondiale, che arriva dopo una stagione costellata da infortuni che hanno interrotto la preparazione. Tuttavia, siamo certi che tutti daranno il 100%”. L’obiettivo principale è quello di entrare tra i primi 14 al mondo e accedere alla finale.

Il nuovo formato delle gare

Le gare di tuffi da grandi altezze seguiranno un nuovo regolamento che prevede l’esecuzione di quattro tuffi:

  1. Due obbligatori
  2. Due liberi

Questo nuovo formato ha lo scopo di rendere la competizione ancora più emozionante e selettiva. Il tecnico Alessandro De Rose, medaglia di bronzo ai mondiali di Budapest nel 2017, ha spiegato: “Non c’è nessuna grande differenza eccetto per gli ultimi due tuffi che saranno eseguiti dai 14 finalisti. I primi due giorni di gara vedranno gli atleti eseguire un tuffo obbligatorio e un libero, successivamente un intermedio e un altro libero”.

La classifica finale permetterà l’accesso ai primi 14 tuffatori, che in finale eseguiranno nuovamente i due tuffi liberi con il coefficiente di difficoltà più alto. I punti accumulati si sommeranno a quelli ottenuti con i tuffi obbligatori e intermedi, rendendo ogni esibizione cruciale per il successo finale. De Rose ha sottolineato l’importanza della preparazione e della strategia: “I ragazzi hanno lavorato duramente nei collegiali di Roma e Fort Lauderdale, confermando la loro routine con delle variazioni che vedremo nelle prossime stagioni”.

Innovazioni e aspettative

Tra le novità in casa azzurra, Andrea Barnabà ha introdotto un elemento innovativo nel suo repertorio: un triplo mortale indietro con triplo avvitamento, che offre un coefficiente di difficoltà maggiore rispetto all’anno scorso. Questo avanzamento non solo dimostra la crescente competenza tecnica degli atleti, ma anche la loro volontà di superare i propri limiti e competere ad alti livelli.

Il contesto di questo evento mondiale è anche interessante dal punto di vista turistico per Singapore, che ha visto un notevole incremento del turismo sportivo negli ultimi anni. La scelta di Sentosa come location è strategica non solo per la bellezza del suo ambiente naturale, ma anche per la possibilità di attrarre spettatori e fan da tutto il mondo. La spiaggia e il mare circostante offrono un’atmosfera unica, rendendo l’evento non solo una competizione sportiva, ma anche una festa per gli amanti degli sport acquatici.

In questo scenario, il tifo per gli atleti italiani sarà forte, sia in patria che all’estero. La speranza è quella di vedere i nostri rappresentanti brillare e raggiungere traguardi importanti. L’Italia ha una tradizione storica nei tuffi, e la presenza di nuovi talenti come Cosetti, Barnabà e Baraldi è un segno che il futuro è luminoso.

Mentre ci avviciniamo all’inizio delle gare, l’aspettativa è alta e gli occhi del mondo saranno puntati su Singapore. Gli atleti azzurri sono pronti a scrivere un nuovo capitolo nella storia del tuffo italiano, e il palcoscenico mondiale è pronto ad accoglierli. Con determinazione e passione, gli azzurri si preparano ad affrontare questa sfida, pronti a superare i propri limiti e dimostrare il loro valore. La strada per il successo è lunga, ma il viaggio è appena iniziato.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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