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8 Marzo: La Figc ribadisce, È solo calcio, senza distinzione di genere

In occasione della Giornata internazionale della donna, il 8 marzo, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) ha lanciato un messaggio potente per promuovere la parità di genere nel mondo dello sport. La frase “Non è calcio femminile, è calcio”, pronunciata dal commissario tecnico della nazionale femminile Andrea Soncin, è diventata simbolo di questa iniziativa, sottolineando l’importanza di riconoscere le calciatrici per il loro talento e impegno, al di là delle etichette di genere.

Un cambiamento culturale necessario

Questa iniziativa non è solo una celebrazione delle donne nel calcio, ma rappresenta una chiamata all’azione per una rivoluzione culturale e linguistica. La Figc enfatizza la necessità di abbattere le barriere che separano il calcio maschile da quello femminile, promuovendo un ambiente inclusivo dove le atlete possano emergere senza pregiudizi.

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha sottolineato come il calcio possa contribuire a rendere la società italiana più moderna e inclusiva. “Il calcio può e vuole fare la sua parte nel contribuire a rendere la nostra società più moderna e inclusiva”, ha affermato Gravina. Questa visione è particolarmente rilevante in un periodo in cui il calcio femminile sta vivendo una crescita esponenziale, sia in termini di visibilità che di professionalizzazione.

Riconoscimento e investimenti

Uno dei traguardi più significativi verso la parità di genere nel calcio è stato il riconoscimento dello status di professioniste per le calciatrici, ottenuto nel 2020. Questo ha segnato un punto di svolta per il movimento femminile in Italia, permettendo alle atlete di beneficiare di diritti e tutele simili a quelli dei colleghi maschi.

Inoltre, la Figc ha avviato un costante investimento nello sviluppo del calcio di base per le bambine. Gli obiettivi principali includono:

  1. Incoraggiare le giovani a praticare sport.
  2. Creare un ambiente inclusivo e stimolante.
  3. Rendere le scuole calcio e le accademie sportive accessibili per le ragazze.

Questi sforzi sono fondamentali per sviluppare talenti che possano emergere a livello nazionale e internazionale.

La narrazione del calcio femminile

Il cambiamento culturale non si limita al campo di gioco. È essenziale che la narrazione attorno al calcio femminile evolva. La Figc ha deciso di lanciare un messaggio chiaro, invitando media, tifosi e appassionati a considerare il calcio femminile come una disciplina autonoma, degna di rispetto e attenzione.

La nuova maglia Adidas, presentata in occasione di questa celebrazione, rappresenta un simbolo di questo cambiamento. Progettata specificamente per la nazionale femminile, la maglia è il risultato di un lavoro attento e mirato, garantendo comfort e prestazioni per le atlete sul campo.

Il messaggio della Figc è forte e chiaro: il calcio è uno sport per tutti, indipendentemente dal genere. Sebbene il cammino verso la parità sia ancora lungo, iniziative come questa rappresentano un passo significativo verso una maggiore inclusione e riconoscimento delle donne nel mondo dello sport.

Ogni anno, il 8 marzo è un’opportunità per riflettere sui progressi compiuti e sulle sfide da affrontare. La Figc, consapevole dell’importanza di questa data, non solo celebra le conquiste delle calciatrici, ma si impegna a garantire che i principi di uguaglianza e rispetto siano vissuti quotidianamente.

In un contesto in cui il calcio femminile continua a guadagnare visibilità e notorietà, è fondamentale che le istituzioni sportive, i media e il pubblico collaborino per sostenere questo movimento. Solo così sarà possibile costruire un futuro in cui il calcio sia veramente un gioco per tutti, unendo le persone e abbattendo le barriere di genere.

La Figc, attraverso la sua campagna e le sue iniziative, sta tracciando la strada per un cambiamento significativo e duraturo. La speranza è che questo impegno possa ispirare altre federazioni nel mondo a seguire l’esempio, contribuendo a un futuro più equo e giusto per tutte le atlete.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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